AgenPress. L’acceso incontro di oggi segna l’ultimo di una serie di incontri insolitamente tesi nello Studio Ovale con leader stranieri. Si verifica in un contesto di crescenti tensioni tra Stati Uniti e Sudafrica a causa delle affermazioni di Trump ed Elon Musk sulle leggi nazionali sull’uguaglianza razziale, che hanno spinto gli Stati Uniti ad ammettere di recente rifugiati sudafricani bianchi, escludendo al contempo i rifugiati provenienti da altri Paesi.
Musk, nato in Sudafrica, è andato oltre, affermando ripetutamente che nel Paese è in atto un genocidio contro i bianchi, affermazioni che alla fine Trump ha iniziato a far sue.
Quello che era cominciato come un primo incontro amichevole tra il presidente Donald Trump e il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa è rapidamente degenerato dopo che un giornalista ha chiesto a Trump spiegazioni sulla decisione degli Stati Uniti di ammettere i sudafricani bianchi come rifugiati.
Trump ha affermato che si è verificato un genocidio contro la popolazione bianca in Sudafrica, cosa che Ramaphosa e altri sudafricani presenti all’incontro hanno vigorosamente negato.
Trump ha fatto una pausa per far vedere un montaggio di spezzoni su un televisore posizionato nella stanza ovale che, a suo dire, supportavano le sue affermazioni.
Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha risposto che il video includeva persone che parlavano di “tagliare la gola” e sparare ai bianchi, affermando che i commenti nei video “non rientrano nella politica del governo”. Mentre il ministro dell’agricoltura sudafricano ha affermato che diverse persone presenti nel video appartenevano a partiti di minoranza non appartenenti alla coalizione di governo del Paese. “In Sudafrica abbiamo una democrazia multipartitica che consente alle persone di esprimersi”, ha affermato.
Mentre Trump e Musk hanno affermato che gli afrikaner, discendenti bianchi di coloni olandesi e francesi, sono stati vittime di un “genocidio”, sebbene non ci siano dati a supporto di questa affermazione. L’amministrazione americana ha ammesso 59 sudafricani bianchi come rifugiati questo mese, dopo che avevano dichiarato di essere in fuga da violenze e discriminazioni. I leader sudafricani hanno duramente contestato le affermazioni di genocidio.