Emidio Pacini (Pacini Group) a “l’Italia che abiteremo by Remind: “Roma deve tornare desiderabile. Senza sicurezza e servizi non c’è futuro per la cultura”

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AgenPress. Si è conclusa il 9 luglio 2025 la giornata di approfondimento dell’iniziativa “L’Italia che abiteremo by Remind” presso Palazzo Inail a Roma,  un incontro che rappresenta un’importante occasione di confronto tra Rappresentanti del Governo, del Parlamento e delle Istituzioni insieme a Imprenditori, Manager e Professionisti con l’obbiettivo di individuare linee guida e buone pratiche per il benessere e la sicurezza di Famiglie e Imprese; ciò al fine di favorire il processo di trasformazione degli stili di vita nei luoghi, spazi, territori e città in cui le Persone vivono, operano e transitano.

«Un territorio non è solo fatto di mura antiche o capolavori artistici, ma anche di qualità della vita, sicurezza, funzionalità e servizi. Roma deve tornare a essere un luogo desiderabile da vivere, non solo da visitare». Così ha esordito Emidio Pacini, CEO di Pacini Group, durante l’iniziativa.

Pacini, intervenuto nel panel pomeridiano dedicato alla città che verrà, ha portato una testimonianza concreta da imprenditore alberghiero:

«Ieri sera, nel mio hotel digitale con oltre 160 clienti, è saltato un fusibile: cinque ore senza luce, senza servizi. Sono tornato a casa alle due di notte. Il danno economico è stato grave, ma il danno reputazionale è incalcolabile: turisti da Canada, Brasile, Australia torneranno a casa raccontando un’esperienza caotica, non la bellezza della città eterna».

Nel suo intervento, il CEO di Pacini Group ha evidenziato l’urgenza di ripensare il concetto di “territorio”: non solo spazio fisico, ma espressione di un’identità e di una vocazione da valorizzare. «Il valore imprenditoriale dei nostri territori si nutre anche di un patrimonio immateriale, di spirito e cultura, che altri Paesi stanno cercando di attrarre con forza. Non possiamo dare per scontato che tra vent’anni l’Italia sarà ancora la meta privilegiata della cultura mondiale».

A destare particolare preoccupazione, secondo Pacini, è la competizione internazionale sempre più agguerrita nel campo della valorizzazione culturale: «Altrove, pur non avendo il nostro bagaglio identitario, stanno costruendo offerte museali digitali e immersive. Utilizzano nuove tecnologie, nuovi linguaggi, intelligenza artificiale. E attraggono pubblico, risorse e attenzione. Non possiamo pensare che la nostra storia basti da sola».

Da qui l’appello alle istituzioni: «Serve una visione strategica. Serve programmazione. Il turista ha diritto a trovare musei aperti, trasporti funzionanti, servizi all’altezza. Non possiamo più permetterci scioperi senza preavviso o guasti che paralizzano tutto. Ogni episodio negativo mina la percezione dell’Italia nel mondo».

L’Italia che abiteremo è organizzata e promossa da Remind, associazione delle buone pratiche dei settori produttivi della Nazione, e i contributi dei protagonisti dell’iniziativa andranno ad arricchire il “Libro bianco su Sicurezza, Sostenibilità, Innovazione e Investimenti” messo a disposizione dei Decisori per le linee strategiche e le politiche industriali per la crescita dello Stato.

Paolo Crisafi Presidente di Remind: “Abitare non significa solo risiedere in uno spazio, ma prenderne parte. È costruire senso nei luoghi, generare relazioni, custodire memoria e futuro. È un gesto culturale, economico e sociale che implica cura, visione e responsabilità.

Significa valorizzare il patrimonio urbano e rurale, trasformare gli spazi in ambienti sani, sicuri, sostenibili, accessibili e connessi ai bisogni delle famiglie, delle imprese e delle comunità. Con l’iniziativa L’Italia che abiteremo, vogliamo contribuire a delineare politiche pubbliche e strategie industriali che, partendo dalle buone pratiche dei settori produttivi, guidino la trasformazione dell’Italia rendendola sempre più capace di offrire benessere e sicurezza a tutti i cittadini.”

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