Ivano Ilardo (Yard Reaas) a “l’Italia che abiteremo by Remind: “l’Italia può diventare un modello urbano europeo”

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AgenPress. Si è conclusa il 9 luglio 2025 la giornata di approfondimento dell’iniziativa “L’Italia che abiteremo by Remind” presso Palazzo Inail a Roma,  un incontro che rappresenta un’importante occasione di confronto tra Rappresentanti del Governo, del Parlamento e delle Istituzioni insieme a Imprenditori, Manager e Professionisti con l’obbiettivo di individuare linee guida e buone pratiche per il benessere e la sicurezza di Famiglie e Imprese; ciò al fine di favorire il processo di trasformazione degli stili di vita nei luoghi, spazi, territori e città in cui le Persone vivono, operano e transitano.

“Il titolo scelto da Remind è estremamente stimolante – ha esordito Ilardo – perché ci invita, in un momento di grande discontinuità, a riflettere sui profondi cambiamenti che stanno modificando le nostre abitudini di vita e di lavoro, e che inevitabilmente si riflettono sugli immobili in cui viviamo.» così ha dichiarato Ivano Ilardo Senior Advisor e Business Development di Yard Reaas durante l’iniziativa.

Secondo il Senior Advisor Yard Reaas, i cambiamenti strutturali più incisivi partono dai trasporti, che influenzano direttamente lo stile di vita delle persone.

«La facilità, l’economicità e la frequenza degli spostamenti sono variabili chiave nella determinazione delle scelte abitative e lavorative», ha sottolineato, citando i dati di Oxford Economics sulla crescita delle aree urbane a livello globale.

Nel suo intervento, Ilardo ha delineato tre tendenze strutturali che stanno già impattando anche il mercato italiano: la crescita accelerata della popolazione urbana, l’aumento della produttività nelle città e la forte espansione della fascia di proprietari di casa a reddito medio-alto. Tuttavia, ha avvertito, «questi fenomeni sono accompagnati da criticità che nelle grandi aree metropolitane si manifestano con forza: squilibrio tra domanda e offerta, pressione sui prezzi degli immobili non coerente con la crescita dei salari, e tensioni sociali che spingono una parte crescente della popolazione verso le periferie.»

Proprio per rispondere a questi squilibri, Ilardo ha proposto di adottare una nuova visione delle aree urbane, superando i confini amministrativi tradizionali. «Una ricerca dell’istituto americano Demographia suggerisce di definire le città non più sulla base dei confini politici, ma considerando le reali connessioni residenziali, economiche e infrastrutturali. In quest’ottica, Milano comprenderebbe anche Monza e le province limitrofe. E l’Italia, con tre grandi poli urbani – Milano, Roma e Napoli – avrebbe l’opportunità unica in Europa di offrire tre aree urbane complementari distribuite su tutto il territorio nazionale.»

Questa visione implica un cambiamento radicale nella pianificazione e nel coordinamento tra istituzioni. «Serve un intervento deciso per adeguare infrastrutture e trasporti a un concetto di mobilità ampio e integrato, così come serve una pianificazione urbanistica trasversale che sappia superare la frammentazione amministrativa», ha affermato Ilardo, sottolineando il ruolo cruciale che le società di servizi possono avere nell’affiancare decisori pubblici e stakeholder nella comprensione delle macro-dinamiche”.

L’Italia che abiteremo è organizzata e promossa da Remind, associazione delle buone pratiche dei settori produttivi della Nazione, e i contributi dei protagonisti dell’iniziativa andranno ad arricchire il “Libro bianco su Sicurezza, Sostenibilità, Innovazione e Investimenti” messo a disposizione dei Decisori per le linee strategiche e le politiche industriali per la crescita dello Stato.

Paolo Crisafi Presidente di Remind: “Abitare non significa solo risiedere in uno spazio, ma prenderne parte. È costruire senso nei luoghi, generare relazioni, custodire memoria e futuro. È un gesto culturale, economico e sociale che implica cura, visione e responsabilità.

Significa valorizzare il patrimonio urbano e rurale, trasformare gli spazi in ambienti sani, sicuri, sostenibili, accessibili e connessi ai bisogni delle famiglie, delle imprese e delle comunità. Con l’iniziativa L’Italia che abiteremo, vogliamo contribuire a delineare politiche pubbliche e strategie industriali che, partendo dalle buone pratiche dei settori produttivi, guidino la trasformazione dell’Italia rendendola sempre più capace di offrire benessere e sicurezza a tutti i cittadini.”

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