AgenPress. “Il documento presentato ieri dalla Corte dei Conti nell’ambito delle audizioni sulla manovra di Bilancio certifica un dato preoccupante: la spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati continua ad aumentare ben oltre i limiti previsti. È l’ennesima conferma di una deriva che rischia di indebolire ulteriormente la sanità pubblica e di trasformare il diritto alla salute in un privilegio per chi può permetterselo.”
Lo dichiara la vicepresidente del Senato Mariolina Castellone (M5S), commentando i dati contenuti nel focus della Corte dei Conti sul capitolo sanitario della manovra.
“La Corte dei Conti ci dice chiaramente che, già oggi, la spesa reale ha superato di oltre l’11% il valore di riferimento, con un onere aggiuntivo di 123 milioni di euro. Nonostante le ripetute deroghe concesse negli ultimi anni, il sistema continua a spostare risorse pubbliche verso il privato, senza un vero rafforzamento del servizio sanitario pubblico.”
“È comprensibile — aggiunge Castellone — che durante la pandemia, in piena emergenza Covid, l’aumento della spesa verso il privato potesse avere una sua logica. La pressione senza precedenti sugli ospedali aveva portato al rinvio di visite, esami e interventi, aggravando la situazione delle liste d’attesa. Tuttavia, è grave che ancora oggi, a emergenza finita, il Governo Meloni continui a puntare in questo modo sul privato, invece di investire nel rafforzamento della sanità pubblica, che è in evidente e grave affanno.”
“Questi numeri — prosegue la vicepresidente — dimostrano che la tanto invocata collaborazione pubblico-privato è diventata, nei fatti, una dipendenza strutturale del sistema sanitario dalle strutture private. Le Regioni, di fronte a un pubblico impoverito da anni di tagli, sono costrette a rivolgersi al privato per ridurre le liste d’attesa. Ma così si alimenta un circolo vizioso che sottrae risorse e personale al servizio pubblico, ampliando le disuguaglianze territoriali e sociali.”
“Non si può continuare a chiedere alle Regioni di garantire i Livelli essenziali di assistenza senza fornire risorse adeguate e poi minacciarle di commissariamento se, per garantire cure ai cittadini, sforano i limiti imposti da Roma. Serve un piano straordinario di investimenti nel pubblico, nel personale, nei servizi territoriali e nelle strutture ospedaliere. Ricordo inoltre quanto già chiarito dalla Corte costituzionale (sentenza n. 114/2025): se lo Stato imponesse limiti di spesa troppo dettagliati sul personale sanitario, inciderebbe in ambiti discrezionali di scelta riservati alle regioni. Di conseguenza andrebbero vagliati i profili di costituzionalità della seconda parte dell’articolo 81 della manovra.”
“Il Movimento 5 Stelle — conclude Castellone — continuerà a battersi perché la sanità torni a essere un diritto universale e non una merce. La Corte dei Conti ci consegna un monito chiaro: il Sistema sanitario nazionale è sempre più sbilanciato verso il privato. È tempo di invertire la rotta, prima che sia troppo tardi.”