Tassone: “C’è un mondo che soffre al quale non importa nulla del confronto non avvenuto tra le due madame”

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AgenPress. Sono sconvolto nel registrare la debolezza di coloro che sono alla guida dei movimenti e fazioni che hanno surrogato i partiti. Vi è una lapidazione della ragione e il prevalere di comportamenti che non inducono a guardare in alto, ma sono il sottofondo sulfureo di pensieri modesti privi di progetti. Nessun orizzonte ideale da indicare su cui coinvolgere i cittadini.
Disegni a confronto, ricerca di idee, senso della responsabilità, pluralismo reale sono ormai categorie superate dalla cosiddetta modernità. Tutto scorre rapidamente e non ci si può fermare, perdere tempo per coinvolgimenti, partecipazione che minano la stabilità e ritardano le soluzioni. Non ci si chiede se scelte adottate sono giuste.
Le decisioni di oligarchie non condizionate dal volgo sono efficaci,  perché prive delle scorie di un sistema malato che si chiama democrazia che non assicura la crescita; La storia subisce un arresto micidiale. La filosofia della antica Grecia e l’organizzazione statale dell’impero romano sono un mondo spento che non da segnali. La vitalità di antiche saggezze è disconosciuta.
Tutto si smarrisce in un rincorrere di parole, di frasi fatte dove finisce la responsabilità e si afferma la logica del recinto, della tribù, della fazione.  Sembra un quadro pessimista ma non lo è. La realtà forse è peggiore di quello che possiamo oggi capire.
Un Parlamento ridotto ad una esangue espressione di una rappresentanza che non c’è, è il segno dei “tempi nuovi” della scelta contro la democrazia. Le lungaggini, le maratone parlamentari sono dannose. Il Parlamento è considerato una realtà striminzita dove si perde tempo.
Ma come può crescere una società dove creatività, intuizioni, contributi sono impediti?
Ci potrà essere stabilità, per qualche tempo, col sacrificio di pensieri e libertà, fiducia e ideali. Una mortificazione della persona umana: una voragine che non può essere colmata dalle conquiste tecnologiche.
I popoli dove ha prevalso l’antidemocratica, anche quella felpata e rassicurante, hanno subito tragedie immani. Il nostro Paese è senza pace perché è in guerra con la sua storia e la propria identità.
Tutto questo è apparso drammaticamente chiaro dal confronto mancato tra la Schlein e la Meloni condito da accuse reciproche fra le “mancate” contendenti. E’ il venir meno non solo del buon senso ma anche una assenza di rispetto dei cittadini oggi stralciato e non dovuto per il nuovo confezionato da maggioranze politicamente insane e da minoranze vaganti fra contraddizioni e approssimazioni.
Ma quello che sconvolge è il comportamento di certa stampa e di commentatori sempre in servizio permanente dovunque. Da questo mondo ci saremmo attesi una reazione, un invito alle signore in tenzone a guadare ai problemi del Paese.
Invece le grandi firme, i conduttori televisivi hanno tenuto acceso un dibattito misero e offensivo. Un vuoto generale. C’è un mondo che soffre al quale non importa nulla del confronto non avvenuto tra le due “madame” .
Un’ultima considerazione va fatta sul trafugamento della storia e della figura e statura politica di Tina Anselmi da parte del PD; se si è costretti a ricorrere a questi espedienti, bisogna che costoro prendano atto che il loro partito non ha futuro. Se questa è la strada è un percorso accidentato su ciglio del burrone.
Noi lotteremo sempre per la libertà e la democrazia con coerenza. Alla fine la coerenza vince!!!
Mario Tassone (ex deputato della Repubblica Italiana – già vice Ministro).
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