AgenPress. Nella mattinata odierna, su delega della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze-Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Firenze e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) hanno dato esecuzione, tra le province di Firenze e Siena, ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Firenze che ha disposto, in accoglimento delle richieste avanzate dalla Procura, 9 misure cautelari personali (8 custodie cautelari in carcere, 1 agli arresti domiciliari) nei confronti di soggetti gravemente indiziati di appartenere ad un’associazione per delinquere italo-albanese dedita al traffico di sostanze stupefacenti.
Le indagini, anche di natura tecnica e corroborate dall’esecuzione di riscontri sul territorio, hanno preso avvio da un sequestro di 20 kg. di cocaina, la cui detenzione per il traffico è stata ascritta a due soggetti (un cittadino italiano e uno albanese), tratti in arresto nell’aprile 2023 a San Gimignano (SI) dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Poggibonsi (SI) in coordinamento con il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Firenze.
Il prosieguo delle indagini ad opera del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (GICO) ha consentito di addivenire alla individuazione di un network criminale più ampio, nuovo ed autonomo rispetto alle organizzazioni sinora conosciute, del quale erano parte soggetti con compiti e ruoli ben definiti, con basi logistiche e operative in Toscana e canali di rifornimento in Lombardia.
Significative alcune caratteristiche del gruppo criminale, che ne hanno denotato l’impenetrabilità e la pericolosità: la struttura di tipo familiare, l’inclinazione a porre in essere sistematici meccanismi di difesa dei sodali per scongiurarne la scoperta e la sua capacità di ricorrere ai più moderni mezzi di comunicazione criptati per sfuggire alla pressione investigativa.
I vertici del sodalizio, due cittadini albanesi dimoranti tra Castelfiorentino (FI) e Colle Val d’Elsa (SI), stabilivano strategie e canali di rifornimento, luoghi di detenzione e stoccaggio, prezzi di vendita della sostanza stupefacente, nonché i destinatari della stessa.
I loro referenti fidati gestivano i depositi di droga, il trasferimento del narcotico e si occupavano della preparazione delle partite da consegnare ai clienti ricevendo il corrispettivo delle cessioni: numerosi corrieri venivano poi incaricati di svolgere anche la funzione di “custodi”.
Alcuni degli indagati sono risultati formalmente impiegati come autisti/corrieri di furgone di “ditte di trasporto merci su strada per conto terzi” e hanno sfruttato tale attività lavorativa per simulare consegne di prodotti servendosi di buste di plastica da spedizione per occultarvi quantitativi di droga da consegnare ai clienti.
Tale peculiarità ha agevolato il sodalizio nella commissione dei delitti contestati, poiché le cessioni di droga venivano effettuate simulando consegne con il marchio di una nota compagnia internazionale di trasporti e spedizioni.
Durante le indagini, tra il 2023 e il 2024, tra Castelfiorentino (FI), Colle Val d’Elsa (SI) e Busto Arsizio (VA), sono stati già sottoposti a sequestro alla consorteria 17 kg. di cocaina, 18 kg. di hashish e 1 kg. di marijuana e sono stati tratti in arresto in flagranza di reato (ai sensi dell’art. 73 D.P.R. 9 ottobre 1990, nr. 309 “T.U. stupefacenti”) 3 soggetti, tutti altresì destinatari anche delle odierne misure cautelari in carcere (ai sensi dell’art. 74 D.P.R. 9 ottobre 1990, nr. 309 “T.U. stupefacenti”) eseguite dal Gruppo Operativo Antidroga (G.O.A.) della Guardia di Finanza di Firenze.
Sono, altresì, in corso di esecuzione nelle medesime province, perquisizioni locali e personali, per la ricerca di cose pertinenti o costituenti il profitto dei reati di narcotraffico.
