AgenPress – Seyyed Mohammad Mirmousavi, un giovane Gilaki di Lahijan, provincia di Gilan, è morto a seguito delle torture subite nel centro di detenzione dell’Unità speciale delle Forze dell’ordine della Repubblica islamica dell’Iran dopo essere stato arrestato. La famiglia di questo giovane è stata pressata dalle agenzie di sicurezza iraniane affinché si astenesse dal rendere pubblico questo crimine.
Secondo un rapporto ricevuto dall’organizzazione Hengaw per i diritti umani, sabato 24 agosto 2024, Seyyed Mohammad Mirmousavi, residente nel villaggio di Seyyed Mahalleh nel distretto di Rudbeneh di Lahijan, è morto lo stesso giorno a causa delle gravi torture inflitte dalle forze dell’ordine in una delle stazioni di polizia di Langarud, dopo il suo arresto durante un conflitto.
Un video diffuso che mostra il corpo di questa giovane vittima di violenza sistemica all’interno delle forze della Repubblica islamica dell’Iran rivela che è stato gravemente picchiato e ha sofferto di emorragie. Secondo uno di coloro che hanno lavato il suo corpo, le forze di sicurezza gli hanno trafitto due zone del corpo, sulla schiena e sulla vita, mentre lo torturavano.
Un’altra persona presente nel video afferma che le forze di sicurezza hanno torturato e picchiato questo giovane mentre gli erano legate mani e piedi.
Lo denuncia la Ong per i diritti umani Hengaw, con sede in Norvegia, pubblicando un video in cui si vede il corpo di un uomo con la schiena tumefatta e insanguinata. Secondo la Ong, dopo la morte del giovane, avvenuta lo stesso giorno dell’arresto il 24 agosto, alla famiglia è stato intimato di non parlare pubblicamente del caso, mentre ieri 5 agenti sono stati arrestati dopo un’inchiesta della procura di Lahijan.
Il Procuratore pubblico e rivoluzionario di Lahijan ha annunciato senza menzionare l’identità di Seyyed Mohammad Mirmousavi, che ci sono notizie della “morte sospetta di un sospettato” e che è stato nominato un investigatore speciale per indagare sulla questione, con l’arresto di cinque ufficiali delle forze dell’ordine.