Animali in Costituzione. Lav, passo avanti, ma si poteva fare di piĆ¹, lo Stato faccia atti concreti

AgenPress – Giro di boa compiuto dalla LeggeĀ per lā€™inserimento della tutela dellā€™ambiente, degli animali, della biodiversitĆ  e degli ecosistemi nellaĀ CostituzioneĀ .

Lā€™Aula della Camera dei Deputati ha oggi infatti dato con 412 voti favorevoli, 1 contrario e 16 astenuti, il secondo SƬ dei quattro necessari, bocciando gliĀ emendamenti contrari fra i quali quelli a prima firma Caretta e Prisco (FdI)Ā che puntavano alla eliminazione o al ridimensionamento del riferimento agli animali, dopo ilĀ primo voto del Senato del 9 giugno scorsoĀ (224 voti favorevoli, nessun contrario e 23 astenuti) .

LAV avrebbe voluto un testo ancora piĆ¹ deciso per il riconoscimento del rispetto della dignitĆ  degli animali ma certamente si tratta di un ulteriore tappa verso una riforma Costituzionale che farĆ  fare un grande passo avanti al nostro Paese, riconoscendo finalmente nella Legge fondamentale del nostro Paese un cambiamento epocale che dovrĆ  poi tradursi in atti concreti da parte dello Stato, delle produzioni e dei cittadini, nel quadro giĆ  disegnato dallā€™articolo 13 del Trattato dellā€™Unione Europea che dal 2009 riconosce gli animali come esseri senzienti.

Il testo confermato, a integrazione dellā€™articolo 9 della Costituzione, quindi tra i principi fondamentali dello Stato, recita: ā€œ(La Repubblica) tutela l’ambiente, la biodiversitĆ  e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animaliā€. Mentre allā€™articolo 41 la salute e lā€™ambiente sono inseriti fra i principi che lā€™attivitĆ  economica privata non puĆ² contrastare.

Se la tabella di marcia del provvedimento sarĆ  mantenuta, come ci auguriamo, fra quattro mesi si esprimerĆ  di nuovo il Senato e a metĆ  giugno del 2022 ci sarĆ  il definitivo pronunciamento della Camera dei Deputati, con la promulgazione da parte del Presidente della Repubblica visto il voto favorevole finora ampiamente oltre i due terzi dei parlamentari.

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