Migranti: Save the children, dal 2013 15.000 morti in mare

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Agenpress – Lampedusa: 3 ottobre 2013. In quella giornata l’allora sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, aveva definito “un tappeto di carne umana” i 368 corpi di donne, uomini e bambini che riempivano inermi una delle spiagge dell’isola.

Quel giorno ha segnato per sempre le nostre coscienze. Raramente era accaduto che il Mediterraneo portasse via la vita a così tante persone in una volta sola. Persone partite con la speranza di un futuro migliore, fuggite dalla guerra, dalla sofferenza e dalla miseria.

LA GIORNATA DEL MIGRANTE 3 OTTOBRE

Nel 2016 il Senato ha proclamato il 3 ottobre la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione; di tutte le vittime dell’immigrazione: donne, uomini, bambini, bambine che hanno perso la vita cercando di oltrepassare un confine e che ancora oggi sono vittime di viaggi rischiosi in cerca di una vita migliore. Se la terra fosse sicura nessuno rischierebbe la vita in una traversata disperata, nessun genitore metterebbe in mare un bambino se il luogo da cui proviene non offrisse alcun tipo di speranza futura.

LE MORTI NEL MEDITERRANEO OGGI

Avevano detto: non succederà più”. Eppure, ancora oggi, a distanza di 6 anni da quel tragico 3 ottobre 2013 migliaia di bambini, donne, e uomini continuano a morire attraversando il Mediterraneo in fuga da guerre, povertà e sofferenze nella speranza di un futuro migliore. Dal 2013 a oggi sono stati oltre 15.000 i morti e dispersi. Un’ecatombe paragonabile a quella di una guerra.

LA GIORNATA DEL 3 OTTOBRE 2019 A LAMPEDUSA

Ogni anno, il 3 ottobre, si celebra a Lampedusa la Giornata della Memoria e dell’accoglienza. Quest’anno parteciperanno più di 60 scuole e anche noi parteciperemo insieme ad altre Organizzazioni attraverso laboratori rivolti agli studenti che vanno a scuola in Italia e provenienti da altri Paesi europei per sensibilizzare i giovani e l’opinione pubblica sul tema dell’accoglienza, dell’inclusione e della diversità.

“Siamo tutti sulla stessa barca” è il titolo di questa edizione istituita dal Comitato 3 ottobre.

“La barca passa da mero simbolo delle migrazioni a metafora del mondo nel quale, prima di qualsiasi altra cosa, siamo tutti esseri umani. Da tragedia a motore del cambiamento, l’iniziativa nasce per riempire il vuoto e lo spaesamento etico con la partecipazione attiva delle nuove generazioni al fine di stimolarle a diventare motore di un cambiamento duraturo. Dialogare per creare condivisione: attraverso occasioni di dialogo per andare oltre le differenze e trasformare la relazione con l’altro in un’esperienza collettiva, positiva e consapevole.” Il Comitato 3 ottobre.

La Giornata della Memoria e dell’Accoglienza è una ricorrenza che pone diversi obiettivi, tra questi quello di promuovere una riflessione a livello istituzionale, nazionale ed europeo, per trovare una soluzione congiunta per evitare che tragedie simili possano ripetersi. I Governi europei devono infatti assumersi la responsabilità di fermare le morti in mare e di garantire un porto sicuro a tutte le persone salvate.

L’Europa non può più rimanere inerme di fronte a tutto questo. Ci aspettiamo che il Consiglio dei Ministri dell’Interno UE, in programma l’8 ottobre a Lussemburgo, non tradisca le attese e sappia dare vita a politiche giuste e finalmente più umane.

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