Agenpress – Medici Senza Frontiere (MSF) è molto preoccupata per il destino della popolazione civile a seguito dell’operazione militare turca in Siria nord-orientale. Città e villaggi lungo il confine sono stati colpiti da bombardamenti pesanti. Alcuni ospedali sono stati chiusi, molte persone stanno fuggendo dai combattimenti e cercano rifugio e sicurezza dove possono.
Le équipe di MSF sono ancora presenti in Siria nord-orientale – ad Ain Al Arab (Kobane), Ain Issa, Al Mallikeyeh (Derek), Tal Tamer, Tal Kosher, Al Hol e Raqqa – per rispondere ai crescenti bisogni delle persone e continueranno a fornire assistenza medico-umanitaria ovunque sarà possibile.
Il Pentagono ha “esortato con vigore” la Turchia a “porre termine” alle operazioni in Siria. Con esse, Ankara “rischia gravi conseguenze”, ha avvertito il ministro della Difesa americano, Mark Esper, riaffermando il “valore delle relazioni bilaterali strategiche” tra Washington e Ankara. E il Pentagono comunica anche gli Usa dispiegheranno complessivamente in Arabia Saudita ulteriori 3.000 soldati, cifra che include anche l’invio di militari già annunciato nell’ultimo mese, dopo l’attacco ai siti petroliferi di Riad.
“Gli Usa non cercano alcun conflitto con l’Iran, ma manterranno una robusta presenza militare nell’area per essere pronti a rispondere a ogni eventuale crisi e a difendere le forze e gli interessi americani nella regione”, ha dichiarato il portavoce del Pentagono.