Omicidio Luca Sacchi. Gip, volontà di uccidere, ma l’assassino dice, “colpa del rinculo della pistola”

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Agenpress –  E’ stato fatale il colpo di pistola alla testa per Luca Sacchi. E’ quanto confermano i primi risultati dell’autopsia svolta oggi al policlinico Umberto I di Roma. I risultati completi dell’esame autoptico si avranno nelle prossime settimane. La famiglia di Sacchi ha dato l’assenso all’espianto degli organi.

La “volontarietà dell’omicidio appare indiscutibile”, scrive il gip di Roma nell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei due arrestati.

“La volontarietà dell’omicidio, quantomeno sotto il profilo del dolo eventuale, appare indiscutibile, tenuto conto dell’arma impiegata, della distanza ravvicinata, nonché della zona del corpo della vittima presa di mira nel corso di una rapina violenta”.

“Non volevo ucciderlo, il rinculo della pistola me lo ha fatto colpire in testa”, ha raccontato  Valerio Del Grosso.  In particolare un teste ha confermato di “avere contattato Andrea Del Grosso (fratello dell’arrestato) avendo saputo che a sparare a Sacchi era stato Valerio, il quale lo aveva personalmente confidato la sera precedente ad un’altra persona, proferendo le parole “ho fatto una cazzata” e aggiungendo di aver sparato ad una persona”.

Il giudice aggiunge che “peraltro dopo l’incontro con Andrea Del grosso, il testimone ha ricevuto una telefonata di Valerio il quale nel corso di un successivo appuntamento”, anche alla presenza di altre persone, “mimando il gesto con una mano ha riferito: ‘non volevo ucciderlo, il rinculo della pistola me lo ha fatto colpire in testa’”.

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