Agenpress – Più che tregua nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, una boccata d’ossigeno. Pechino e Washington hanno annunciato un nuovo accordo che evita, al meno per il momento, una nuova escalation.
Ma le incertezze restano: l’intesa preliminare – se verrà siglata, come previsto, ai primi di gennaio – blocca i nuovi aumenti tariffari del 15%, che sarebbero entrati in vigore già a dicembre su 156 miliardi di dollari di beni cinesi. Dazi che andrebbero ad incidere soprattutto sui prezzi finali dei prodotti tecnologici, tra cui smartphone, laptop e giocattoli. Resteranno, invece, in vigore gli aumenti tariffari del 25% su 250 miliardi di dollari di beni cinesi, tra cui materie plastiche, prodotti chimici e macchinari.
I termini dell’accordo provvisorio, tuttavia, sono vaghi. Pechino e Washington non hanno stabilito una data specifica per la firma finale del testo. E questo, secondo l’analista della società SinoInsider, Larry Ong, consente alla Cina di “guadagnare tempo” senza risolvere le questioni sostanziali del contenzioso con gli Stati Uniti. Solo “una boccata d’ossigeno “, afferma Ong. “L’accordo è fragile perché non esiste una soluzione rapida a questi problemi”, aggiunge Max Zenglein, analista del tedesco Mercator Institute for Chinese Studies (Merics).
Secondo Zenglein, alla situazione “molto volatile”, si aggiunge la personalità imprevedibile del presidente americano, mentre “il Partito Comunista Cinese è noto per non mantenere promesse e impegni “, osserva ancora Larry Ong. SinoInsider, nelle previsioni del 2018, aveva già indicato che una guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti sembrava “inevitabile, in particolare con il presidente Donald Trump che definisce la Cina un concorrente “nella sua strategia di sicurezza nazionale”.
Rivalità tra le due potenze che si è dispiegata soprattutto in campo tecnologico, con il gigante cinese delle telecomunicazioni Huawei e, in misura minore Zte, entrambi accusati di spionaggio da Washington, a causa della loro presunta vicinanza al Partito comunista cinese. Come risultato di questa particolare battaglia all’interno della guerra commerciale Usa-Cina, le aziende cinesi hanno accelerando i loro sforzi per ridurre la loro dipendenza tecnologica dagli Stati Uniti.