Agenpress – Nel blitz della Dda di Napoli a Benevento sono finiti in manette Corrado Sparandeo, Carmine Morelli, Vincenzo Poccetti, Stanislao Sparandeo, Luigi Coviello, Gabriele De Luca, Giovanni Piscopo, tutti di Benevento; Carmine Longobardo di Cisterna.
Ai domiciliari è finito Luigi Giannini, di Pomigliano d’Arco, mentre il divieto di dimora è stato adottato nei confronti di Gerardo Sparandeo di Benevento.
Tutto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli, nei confronti di altrettante persone ritenute promotori, affiliati o strettamente contigui al clan “Sparandeo” operante a Benevento.
Per una decima persona è invece scattato il divieto di dimora. Le ipotesi di reato, contestate a vario titolo, sono associazione per delinquere di stampo camorristico e associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti.
Il provvedimento è stato adottato al termine di una complessa attività d’indagine iniziata nei primi mesi del 2017 sulla base di importanti elementi investigativi raccolti dalla polizia giudiziaria sul controllo sulle attività economiche della zona di Benevento poste in essere da numerosi affiliati all’associazione criminale facente capo alla famiglia “Sparandeo”.
In particolare, il gruppo criminale imponeva dei pagamenti alle imprese commerciali locali ed era coinvolto nella gestione del traffico di sostanze stupefacenti. Secondo quanto emerso dalle indagini, inoltre, Corrado Sparandeo al fine di affermare e mantenere il controllo egemonico sul territorio, curava personalmente ed esclusivamente, anche mediante reciproci accordi, i rapporti con clan napoletani e limitrofi, come quelli che operano a Montesarchio, e rafforzava i legami con esponenti locali dell’imprenditoria al fine di consolidare il controllo del territorio.