Iraq: la cancellazione del cristianesimo. 260 mln i cristiani perseguitati nel mondo

Agenpress – In Iraq, dove si contavano circa 1,5 milioni di cristiani prima del 2003, adesso ne sono presenti circa 202 mila.

Ben l’87% di riduzione nel giro di una sola generazione.

C’è chi ha provato a ritornare per ricostruire la propria vita, soprattutto nella piana di Ninive, ma i ritorni sono complicati per via delle mancanza di sicurezza, di sistemi educativi e sanitari, oltre che di posti di lavoro. Le milizie sciite dislocate in Iraq continuano a minacciare, maltrattare e intimidire i cristiani.

“In Iraq dal 2003 ad oggi è sparito l’87% dei cristiani, mentre in Siria dal conflitto civile il 66%. È emergenza assoluta: il Risiko di interessi economici e geopolitici in Medio Oriente deve lasciare spazio alla causa dei cristiani perseguitati!” (Cristian Nani, direttore di Porte Aperte/Open Doors)
“Donne cristiane rapite e violentate con genitori o mariti costretti a sentire le grida al telefono: la brutalità del fenomeno degli abusi sessuali e dei matrimoni forzati è sconcertante. Ed è solo la punta di un iceberg che pian piano stiamo scoprendo. Se esiste sommerso in un paese come l’Italia, figuriamoci in paesi dove i cristiani sono considerati cittadini di serie B!”

Il 15 gennaio 2020 Porte Aperte pubblica la WORLD WATCH LIST 2020 (WWL – periodo di riferimento ricerche 1 novembre 2018 – 31 ottobre 2019), la nuova lista dei primi 50 paesi dove più si perseguitano i cristiani al mondo. Primo dato degno di nota: cresce ancora la persecuzione anticristiana nel mondo in termini assoluti.

Oggi salgono da 245 a 260 MILIONI i cristiani perseguitati nei paesi della WWL,
sostanzialmente 1 cristiano ogni 8 subisce un livello alto di persecuzione a causa della propria fede.
Su circa 100 paesi potenzialmente interessati dal fenomeno monitorati dalla nostra ricerca, 73 hanno mostrato un livello di persecuzione definibile alta, molto alta o estrema. Il numero di cristiani uccisi per ragioni legate alla fede scende da 4.305 dello scorso anno a 2.983 del 2019, con la Nigeria ancora terra di massacri per mano soprattutto degli allevatori islamici Fulani, ben più letali dei terroristi Boko Haram.
La Repubblica Centrafricana e, in particolare, lo Sri Lanka, con il terribile attentato di Pasqua 2019, sono rispettivamente il 2° e 3° paese per numero di uccisioni.
Al di là delle uccisioni legate alla fede, sconcerta il notevole aumento della “pressione” sui cristiani, in un mix di vessazioni, aggressioni, violenze e discriminazioni che sintetizziamo con questo schema:

Cristiani perseguitati 4 260 milioni 1 ogni 8
Cristiani uccisi 2.983 8 ogni giorno
Chiese ed edifici connessi attaccati o chiusi 9.488 26 ogni giorno
Cristiani arrestati senza processo, incarcerati 3.711 10 ogni giorno
Cristiani rapiti 1.052 2 ogni giorno
Cristiani violentati o abusati sessualmente 8.537 23 ogni giorno

11 le nazioni che rivelano una persecuzione definibile estrema, di fatto le stesse dell’anno scorso, con Sudan ed Eritrea scambiandosi le posizioni.

Al primo posto sin dal 2002 troviamo ancora la Corea del Nord: qui non cambiano le stime sui cristiani detenuti nei campi di lavoro per motivi legati alla fede (tra i 50 e i 70 mila).

Anche Afghanistan, Somalia  e Libia  totalizzano un punteggio uguale o
superiore ai 90, ma con fonti di persecuzione diverse rispetto alla Corea del Nord, connesse a una società islamica tribale radicalizzata e all’instabilità endemica di questi paesi: la fede va vissuta nel segreto e se scoperti (specie se ex-musulmani), si rischia anche la morte. Il Pakistan rimane stabile al 5° posto, nonostante il 2019 venga ricordato come l’anno del rilascio (o forse dovremmo dire fuga) di Asia Bibi; questo paese rimane ai primi posti in tutti gli ambiti della violenza anticristiana, mantenendo elevata
anche la pressione nelle altre aree della vita quotidiana dei cristiani (la famigerata legge contro la blasfemia rimane tutt’oggi vigente).
Spaventose le statistiche sulla violenza e gli abusi sessuali: 8.537 casi, a cui si dovrebbero sommare i matrimoni forzati (almeno 630), cifre che rappresentano solo la punta dell’iceberg poiché questo tipo di viscida persecuzione, usata spesso come arma per piegare la volontà, avviene spesso in ambienti domestici, per cui il sommerso è imponente. Open Doors negli ultimi anni sta potenziando la ricerca nel campo della violenza di genere, scoperchiando un universo di abusi sempre più sconvolgente (a fine
febbraio 2020 seguirà un report ad hoc).

Salta all’occhio l’impennata di chiusure, attacchi e distruzioni di chiese ed edifici connessi (scuole, ospedali, ecc.): ben 9.488 (contro 1.847 dell’anno precedente), di cui oltre 5.500 nella sola Cina (dati da considerare molto conservativi): il numero di cristiani cinesi è cresciuto molto, al punto che si sostiene superino il numero dei membri del partito comunista. La Cina sale dal 27° al 23° posto, attuando tra le altre cose una sempre più stringente sorveglianza (anche tecnologica) sulle attività cristiane.

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