Bar devastato con scritta razzista, la titolare a Radio Popolare: “Non so se potrò riaprire”

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Agenpress. “A livello economico non so quantificare i danni, non so neanche se potrò riaprire”. Madia è nata in Italia da una famiglia di origini marocchine. Gestisce il bar di Rezzato (Brescia) devastato nelle scorse ore, con una scritta razzista e una svastica disegnata al contrario, e ha parlato a Radio Popolare.

“Quando è suonato l’allarme credevo che magari fosse legato alla mancanza di corrente, anche perché non mi è mai capitata una cosa del genere. Sono andata al bar tranquilla, e quando sono arrivata era in uno stato indescrivibile. Tutte le vetrate spaccate, delle scritte sia all’interno che all’esterno… ho un portico fuori con i tavolini, e le tende erano state lacerate con dei taglierini, praticamente smembrate. Dentro le bottiglie erano state rotte, con i bicchieri buttati per terra e i frigo svuotati”. Difficile dire quanto tempo e quanti soldi servano per sistemare tutto: “Prima che le assicurazioni si mettano in moto ci vorranno un paio di settimane. A livello economico non so quantificare i danni. Non so neanche se potrò riaprire, perché dopo una cosa del genere non me la sento”.

Madia parla anche del suo lavoro e delle difficoltà incontrate finora: “È un bar frequentato da uomini e io sono una donna, magari c’è qualcuno che esagera quando beve. Tante volte magari non ci fai neanche caso, per disattenzione o per routine. Poi succede questo e allora ti si accende la lampadina di pericolo, e capisci che forse il gioco non vale la candela. Ho avuto delle discussioni perché sono una donna, ho un carattere forte e so di dovermi difendere.

Non puoi accettare tutto sempre. Per quanto uno debba comunque lavorare, nel contesto di un bar, ci sono dei limiti. Magari qualche volta qualcuno ha superato quel limite e ho cercato di mettere dei freni. Ho avuto discussioni che per me possono essere normali rispetto al lavoro che faccio, però se poi si sono evolute così forse non erano così normali”.

 

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