Agenpress – La Regione Lazio e la Asl Roma 6 hanno avviato un’indagine interna sulla rsa San Raffaele, nel comune di Rocca di Papa (RM), riguardo la scoperta di 138 casi di positività al Covid-19 di 5 morti all’interno della struttura. Sono state quindi disposte le misure di contenimento come previsto dai protocolli del caso e istituito un cordone sanitario intorno alla casa di cura.
La Asl Roma 6 verificherà puntualmente il rispetto di queste misure ed ha distaccato uno specifico tecnico della prevenzione che coordinerà le azioni di monitoraggio e verifica.
“Ieri è stato diffidato il legale rappresentante della casa di cura San Raffaele di Rocca di Papa perché il direttore sanitario che sta gestendo dal 1° marzo tutta questa fase risulta sprovvisto di titolo di specializzazione. Sono state pertanto avviate le procedure previste dalla norma che prevedono in caso di inadempienza la sospensione dell’autorizzazione -spiega l’Unità di Crisi COVID-19 della Regione Lazio- – E’ un fatto grave che la gestione sanitaria di un presidio così importante sia stata affidata ad un medico sprovvisto del titolo di specializzazione la diffida è stata anche notificata all’Ordine dei Medici di Roma e inviata ai Carabinieri dei NAS”.
“Dai primi rilievi dell’audit clinico che sta svolgendo la Asl Roma 6, in accordo con il Servizio regionale sorveglianza malattie infettive – Spallanzani emerge che le misure di prevenzione finora adottate non risultano efficaci e che non sono state rispettate le disposizioni impartite dalla Regione sin dal febbraio scorso. La documentazione verrà messa a disposizione delle autorità competenti”.
Risale al 5 di aprile il primo caso diagnosticato; data che segna l’inizio del progressivo peggioramento della situazione, con l’aumento esponenziale, giorno per giorno, dei positivi, fino a questo martedì, quando il numero degli infetti è salito a 86, ai quali se ne sono aggiunti ben 52 il giorno immediatamente successivo. Tra i malati si registrano degenti, operatori sanitari e ricoverati nella clinica. La situazione desta grande preoccupazione perché, come attestato dal vice sindaco Veronica Cimino, i tamponi sono stati effettuati a scaglioni e si attende a breve l’esito degli ultimi; il dato dei 138 infetti è quindi ben lungi dall’essere quello definitivo. E’ ora polemica sui ritardi nella procedura d’isolamento della struttura: “Quando ho saputo dei 119 tamponi al San Raffaele ho chiesto l’isolamento della struttura e sono stata diffidata dal loro legale che riteneva la richiesta abnorme“, ha dichiarato a Chi l’ha visto la Cimino. Una richiesta che, date le cifre del contagio rilevate dentro la casa di cura, si può definire tutt’altro che “abnorme”.