Barbara Lezzi (M5S). Si intimorisce che manifesta dissenso con minacce di sanzioni ed espulsioni

- Advertisement -
- Advertisement -
Agenpress – “Devo prendere atto che Descalzi non è stato mai in bilico nonostante ci sia il M5S al governo e nonostante ne sia il maggiore azionista. Tecce e Di Foggia hanno ragione nel loro articolo di ieri sul FQ.
Nessuno di noi è così idiota da credere che questa scelta sia dovuta all’emergenza. Non si pensa al rinnovo della più potente carica nella più grande partecipata negli ultimi due mesi prima della scadenza. E non intendo giustificare il M5S usando la più grande tragedia degli ultimi anni che ha ucciso migliaia di persone e soffocato l’economia. Né crederò alla favoletta del Colle”.
Lo scrive su Fb la senatrice Barbara Lezzi in un post condiviso anche dal senatore Mario Michele Giarrusso.
“È sempre colpa di qualcun altro si scrive nell’articolo. Invece no, le impronte ci sono. E sono chiaramente leggibili. Portano ai responsabili. A chi si sente gruppo dirigente, ai capetti ombra e a quelli in chiaro. Nessuno può eclissarsi.
La nomina di Descalzi segna irrimediabilmente il nostro M5S. Ci sarà un prima e un dopo come ospite sempre presente tra noi.
Il momento che viviamo è buio e si è colta l’opportunità di provare a non farsi vedere e nascondere che Descalzi non abbia mai avuto nessun timore di essere rinnovato per la terza volta malgrado le inchieste e capi di imputazione pesantissimi a suo carico. Ma c’è chi si è speso e chi ha fatto del M5S la sua vita in virtù di un cambio radicale e della discontinuità auspicata dei cittadini che ci avevano dato tanta fiducia due anni fa. Tanta ne abbiamo sprecata e altra la sprecheremo con questa decisione.
Non aveva il diritto di far questo il nostro c.d. gruppo dirigente. Se è vero che sono decisioni dell’esecutivo è vero anche che nel governo il M5S c’è con un preciso mandato. A giusta ragione, con orgoglio, nel I Governo Conte, abbiamo lottato duramente e vinto per avere un governo pulito. Ricorderete le vicende dei fedelissimi di Salvini, Rixi e Siri. E ora? Per la partecipata da 76 miliardi di fatturato?
Comprendo la necessità dei compromessi perché non si governa da soli. Ci mancherebbe altro ma calpestare le ragioni per cui siamo maggioranza no. Mi risulta incomprensibile e lo sarà per molti cittadini. Proprio ora che si deve ricostruire, proprio ora che ci si deve spendere per tutti coloro che si trovano in affanno, che aspettano che arrivi loro l’aiuto che abbiamo promesso il nostro Governo ha pensato bene di ripiazzare il sistema al potere. Di perpetuare il potere rendendolo, così, inattaccabile. Descalzi è più potente di un ministro, più intoccabile di un re”.
“La magica frase che richiama “La responsabilità per il Paese” cos’altro ci farà fare? Andatevi a guardare quante volte è stata pronunciava mente si ratificava il MES, si approvava la Legge Fornero e si introduceva il pareggio di bilancio in Costituzione. Siamo mica diventati una corrente di Franceschini? Perché se questo sta bene a Spadafora o a Di Maio o a chiunque altro a me no.
Per fortuna il presidente Conte si dimostra molto risoluto sul tema MES. Ho fiducia.
Intimorire chi manifesta dissenso con promesse di sanzioni e minacce di espulsioni, non alleggerirà dalle responsabilità e ora nessuno può essere espulso. Il reggente del M5S avrebbe dovuto convocare l’elezione del nuovo capo politico entro trenta giorni dall’inizio del suo incarico. Il ritardo è così prolungato che va ben oltre l’inizio dell’emergenza. Gli off (veline senza nome) contro Di Battista fanno ridere i polli. Stiamo programmando la ripartenza per l’Italia, si programmino anche gli Stati Generali”
“Onestamente preferirei che il nostro auto proclamato gruppo dirigente si mettesse a fare pressioni seriamente sul Ministro Gualtieri, come io provo a fare da tempo, anziché sui suoi colleghi perché è stato ancora rinviato il decreto di aprile ma la gente ha fame, le imprese soffrono, gli autonomi devono essere indennizzati. Non so più come sollecitare azioni semplici, efficaci e puntuali ed è decisamente insopportabile assistere al teatrino delle veline e dei retroscena che portano alle minacce di espulsione mentre c’è tanto da fare e gli italiani aspettano quella considerazione che meritano.
P.S. A chi dirà che ci sono cose più importanti a cui pensare, rispondo che si sarebbero dovute rinviare le nomine con una proroga a breve ad hoc”.
- Advertisement -

Potrebbe Interessarti

- Advertisement -

Ultime Notizie

- Advertisement -