Agenpress – Appena conclusasi il 3 maggio 2020 la XXIV Giornata Bambini Vittime della Violenza contro la pedofilia (da 24 promossa da Meter onlus di don Fortunato Di Noto) con un coinvolgimento sempre più crescente, e il 3 maggio Papa Francesco ha rivolto un “pensiero speciale”consegnando a Meter e agli operatori in questo settore così delicato un programma di impegno e di servizio all’infanzia, Meter non può non aderire alla Giornata Nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia di oggi 5 maggio istituita con la Legge del 4 Maggio 2009 n. 51.
La ricorrenza rappresenta un ulteriore occasione di riflessione su questo fenomeno dilagante, virale e allo stesso tempo rappresenta un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti degli abusi all’infanzia e all’adolescenza.
Don Fortunato Di Noto, sacerdote e fondatore di Meter, esordisce: “Il fenomeno è grave, dilagante ed estremamente pericoloso con risvolti pedocriminali. Gruppi ben strutturati e molto pericolosi a danno dei minori, in tutto il mondo.”
AUMENTO CHAT ADESCAMENTO NEL LOCKDOWM DEL 40% —- «Mai come in pandemia abbiamo mappato un numero così elevato di abusi e adescamenti sui social e nelle chat, solo ieri (4maggio 2020) l’OSMOCOP (Osservatorio Mondiale contro la pedofilia, Ufficio altamente specializzato di Meter) ha inoltrato alla Polizia Postale Italiana e anche a quella Spagnola e Neozelandese n. 8 segnalazioni contenete espliciti riferimenti in diverse chat dedicate all’adescamento e alla diffusione di video e foto con inenarrabili violenze sui bambini.
«Sono 245 (con una crescita del 40%) le segnalazioni che Meter (dal 1° marzo a oggi) ha inoltrato alle forze di Polizia, sia italiana che estera, come anche a vari “server provider” sparsi in tutto il mondo. Le chat sono state 265 con profili sospetti in varie piattaforme; migliaia di decine di video e basti pensare solo ad alcune segnalazioni contenenti 34.252 foto che corrisponderebbero a circa 30mila bambini già vittime di violenze sessuali. Una tragedia. Sotto i nostri occhi».
VIDEO E FOTO, IN AUMENTO LE CHAT– I dati registrati e formalmente denunciati dall’OSMOCOP, l’Osservatorio mondiale contro la pedofilia, eccellenza Meter, dicono che nell’anno 2018 sono stati in aumento la quantità di foto rinvenute tramite il monitoraggio, n. 3.053.317. Cresce anche il Deep Web, il lato oscuro della Rete: un ambito non controllato sufficientemente. Aumentati anche i video segnalati, n. 1.123.793. Oltre i numeri i bambini segnati inesorabilmente dall’abuso.
Il fenomeno è globale e mondiale con risvolti drammatici e in aumento i Gruppi Pedocriminali.
Don Fortunato Di Noto dichiara: “Dobbiamo prevenire nell’ambito culturale, la cultura del bambino. Il bambino è bambino e non è un adulto in miniatura. C’è chi vuole normalizzare gli abusi, la pedofilia e la pedopornografia e non non considerandole crimine e peccato a danno dei piccoli”. E invece no: “Prevenire a vestire gli ignudi, una opera di misericordia corporale sempre più esigente: basti pensare alla pedopornografia e alla pornografia minorile. È indegno e vergognoso ritenere che i bambini siano oggetti erotici per soggetti perversi nei corpi anche digitalizzati. Prevenire è via maestra”.
Don Fortunato osserva infine: “Vinciamo fianco a fianco. Grazie per aver richiamato che questo male si vince fianco a fianco, superando gelosie e elitismo dei professionisti dell’abuso. Elitismo che esclude e non include nell’impegno comune. Al fianco delle varie agenzie educative, ci ha ricordato che è nell’azione corresponsabile che si raggiungono gli obiettivi comuni e condivisi: stare dalla parte dei piccoli, dei minori non dovrebbe mai dividerci, da soli, o frammentati non si ottiene nulla”. Per cui: “Meter è e rimane sempre disponibile a collaborare: salvare un uomo, aggiungo un bambino, dice un detto, significa salvare il mondo intero.”.
In conclusione: “A metà maggio presenteremo il Report 2019 che rappresenta il concreto impegno, documentato, di Meter: i numeri, drammatici e sempre più inquietanti, ci sollecitano a fare molto di più. C’è ancora tanto da fare” termina don Fortunato.