L’ opinione di Roberto Napoletano. Non avete fatto presto

Purtroppo avete fatto anche male. Pochi spiccioli di soldi veri, sussidi a pioggia, sconto Irap e proroga delle tasse, ma nessuno protegge e rilancia l’economia reale. Vincono lo Stato nelle imprese private e la macchina burocratica della complicazione che si allarga e blocca tutto. Così rischiamo di diventare il grande malato d’Europa


Agenpress. Più di un mese di vertici notturni, riunioni di maggioranza, psicodrammi collettivi per partorire il maxi decreto dei grandi numeri e del poco a tutti in mano alla macchina burocratica più improduttiva che la storia ricordi. Arriviamo per ultimi in Europa ma in compenso, dopo lunghissima meditazione, abbiamo scelto di imboccare il binario morto dei sussidi a pioggia e dello Stato padrone assistenziale.

Uno Stato che non è in grado né di disporre bonifici bancari e postali né di garantire la cassa integrazione in tempi utili, ma allo stesso tempo sa solo spostare le scadenze delle tasse e pretende di entrare nelle piccole imprese e dettare le regole a chi ha lavorato una vita per rendere grande questo Paese.

Non ci siamo sottratti a nessuno dei riti ideologici che appartengono alla politica delle parole e dell’incompetenza. Abbiamo raccolto tutti gli avanzi di magazzino delle marchette ministeriali mettendo uno spicciolo su ogni clientela possibile. Quasi sempre pubblica. Abbiamo più o meno consapevolmente condotto il treno italiano sul binario morto dei sussidi e dello Stato Padrone e abbiamo spostato le tasse per preparare al meglio la tempesta perfetta di settembre.

Ha vinto ancora una volta la burocrazia. Anzi, ha vinto come non aveva mai vinto prima. Anche perché era in campo da sola a causa della ormai nota debolezza di personalità del ministro del Tesoro, Roberto Gualtieri.

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