Dl liquidità. Sileoni (Fabi). “C’è un’anarchia di fondo da parte delle banche”

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Agenpress – “In questi due mesi ci sono stati due momenti importanti.  Il primo ha riguardato l’eccessiva farraginosità del Dl liquidità, con dei ritardi imprevisti e incomprensibili da parte del Fondo interbancario delle Pmi e della Sace. E poi ci sono stati ritardi sull’attuazione di nuove procedure informatiche da parte delle banche. Nel secondo periodo, dal 27 aprile in poi, è iniziata un’anarchia di fondo da parte delle banche”.

Così Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani), è intervenuto ai microfoni di  Radio Cusano Campus sui problemi legati al Dl liquidità

“Ci sono gruppi bancari che si comportano bene, altri che si comportano meno bene, altri che non hanno interesse ad erogare prestiti perchè i tassi sono troppo bassi. Poi c’è una lotta sotterranea tra gruppi bancari che rende tutto più complicato. Ogni gruppo ha interesse ad apparire in un certo modo, per rischio di acquisizione di gruppi rispetto ad altri, per la paura di non poter dare risposte alla clientela, per privilegiare certi territori a danno di altri. Il ministro Gualtieri, con la situazione che c’è stata, ha lavorato molto bene anche se adesso ci aspettiamo finanziamenti a fondo perduto. Però il problema è essenzialmente politico, perchè i decreti del governo non prevedono sanzioni a livello penale per le banche che non rispettano le prescrizioni. Il Dl liquidità prevedeva 4-5 documenti al massimo da presentare per ottenere il prestito, alcune banche ne chiedevano 16-17. Questa è una situazione che doveva essere sanzionata e non è stato così. Quelli che si lamentano della burocrazia sono gli stessi che dovrebbero agire per semplificarla la burocrazia. Questo è stato il problema principale”.

 

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