Agenpress. “Confermiamo che non ci sono stati aumenti generalizzati, né per il caffè nè per i ristoranti né per i parrucchieri né per i centri estetici” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, intervenendo sulla presa di posizione della Fipe.
“Ci sono state, almeno per ora, singole segnalazioni, casi isolati, che in nessun modo possono consentire di parlare di aumenti diffusi, né tanto meno di rialzi medi, che non avrebbero alcun fondamento statistico” prosegue Dona.
“E’ bene, però, che baristi e ristoratori si rendano conto al più presto che la tentazione, pur legittima, di trasferire i maggiori costi di gestione o i mancati guadagni dovuti al lockdown sui futuri clienti sarebbe per loro fatale. Il dato reso noto oggi dalla Confcommercio di Milano, che ha riaperto il 97% dei negozi ma è tornato solo il 30% dei clienti, attesta che i consumatori hanno problemi seri a tornare a fare acquisti come prima. Vanno, quindi, invogliati ed incoraggiati a spendere, semmai con sconti, non certo con rialzi dei prezzi” conclude Dona.