Agenpress – Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha affermato che la Cina e gli Stati Uniti sono “a un passo da una nuova Guerra Fredda” e che i due Paesi “non dovrebbero avere conflitti e cooperare in una logica di rispetto reciproco”. Allo stesso tempo, ha aggiunto, “gli Stati Uniti devono rinunciare a voler cambiare la Cina e rispettare la sua volontà di sviluppo nazionale”.
L’escalation della tensione tra i due paesi è causata dall’emergenza coronavirus, ma i rapporti erano tesi da mesi. I problemi sono diventati difficili da superare dopo la “guerra dei dazi“. Il 14 maggio, il presidente americano Donald Trump aveva avanzato l’ipotesi di “rompere l’intera relazione” con la Cina, sostenendo di avere “un rapporto molto buono” con il leader cinese Xi Jinping ma “al momento” di “non avere voglia di parlarci”. In un’intervista con FoxNews, il capo della Casa Bianca si era detto “molto deluso” da Pechino, criticando la risposta cinese alla pandemia di coronavirus. “Avrebbero potuto fermarla”, ha sottolineato.
A surriscaldare nuovamente i rapporti erano state anche le accuse statunitensi di hackeraggio rivolte contro pirati informatici cinesi che starebbero cercando di rubare la proprietà intellettuale Usa sui trattamenti e sul vaccino contro il Covid-19. La Cina le ha respinte definendole una “calunnia”. E, adesso, si è addirittura tornati a parlare di Guerra Fredda.
Robert O’Brien, il consigliere alla sicurezza nazionale di Donald Trump, attacca la Cina. In un’intervista a NBC afferma: il modo in cui la Cina ha “insabbiato il coronavirus passerà alla storia insieme a Chernobyl”, dice riferendosi alle accuse che Mosca in passato abbia cercato di nascondere quando accaduto nella centrale nucleare.