Siamo al cortocircuito di tutti i poteri del Paese in un groviglio di ambiguità e di doppiopesismo. Siamo diventati il Paese dei Tridico e degli Arcuri, ma non possiamo più andare avanti con annunci di soldi che non arrivano, senza un disegno di politica industriale e una idea forte di politica economica. Si ricominci con il 40% delle risorse europee al Sud per sanità e infrastrutture
Agenpress. Siamo diventati il Paese dei Tridico e degli Arcuri dove puoi diventare una barzelletta mondiale, demolire la residua, minima, credibilità della macchina amministrativa pubblica, e invece di essere accompagnato alla porta con l’obbligo di risarcire i danni ti è perfino consentito di redarguire chi è vittima delle tue abnormi incapacità.
Siamo da sempre il Paese della doppia morale che tocca la politica, il capitalismo di relazioni, la magistratura e il giornalismo intrecciati in un groviglio di ambiguità e di doppiopesismo dove i buoni stanno sempre da una parte e i cattivi sempre dall’altra. Ovviamente non è vero e lo hanno capito tutti. La realtà è che non c’è più la certezza del diritto e prospera il diritto all’agguato mediatico-giudiziario.
La verità che è più dura della menzogna alla fine vince ma deve lottare, impiega anni e anni per emergere, si scontra contro i muri dei luoghi comuni (vigliacchi) del partito trasversale della doppia morale, lede la dignità delle persone. Rende l’Italia un Paese poco attrattivo di investimenti esteri perché chi impiega capitali nel mondo è spaventato dal copione logoro della doppia morale che domina in casa nostra.
Siamo il Paese dove la spartizione della cassa pubblica tra i rentiers della sanità e dell’autostrada sopravvive all’onda d’urto del Coronavirus e ai suoi obblighi etici che coincidono peraltro con quelli economici.
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