Agenpress – Al termine di un’ indagine condotta dalla Digos della Questura di Roma, la Procura della Repubblica capitolina ha chiesto ed ottenuto dal Gip il sequestro preventivo, con riferimento al reato di occupazione abusiva, dell’immobile in via Napoleone III, sede del movimento Casapound. Lo rende noto la Questura di Roma.
“Un momento storico, una vittoria per la città”, ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi.
L’atto è stato richiesto dal pm Eugenio Albamonte, che indaga su un doppio esposto. Quello del Ministero Economia e Finanze – proprietario, attraverso l’agenzia del Demanio, del palazzo di via Napoleone III – e quello di poco precedente dell’Anpi, l’Associazione partigiani d’Italia, arrivato subito dopo le “rivolte” di quartiere di Torre Maura e Casal Bruciato fra il 2018 e il 2019. L’impressione è che, nonostante i tentennamenti della Prefettura di Roma, il provvedimento di sequestro, emesso questa mattina, possa aver accelerato i tempi dello sgombero e che la “riunione informale” in Questura di mercoledì sia avvenuta per evitare problemi di ordine pubblico. Sull’edificio pende ancora una procedura amministrativa, avviata dal Mef e impugnata da Casapound prima al Tar e ora al Consiglio di Stato, e un’indagine della Corte dei Conti di Roma, che ipotizza un danno erariale di circa 4,3 milioni di euro.