Dichiarazione LAC su orso Monte Peller

AgenPress. Il 22 giugno 2020 c’è stato sul monte Peller un incontro/scontro tra un orso, probabilmente una femmina con cuccioli, e due cacciatori trentini; ancor prima di avere resoconti attendibili di quanto accaduto il presidente della PAT Maurizio Fugatti ha emesso un’ordinanza di uccisione verso un orso/orsa ignoto.

Apprendiamo con soddisfazione della risposta di ieri  del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa all’ordinanza di abbattimento della Provincia Autonoma di Trento e la valutazione dei presupposti giuridici per una eventuale impugnazione dell’ordinanza. Non c’è molto altro da aggiungere: prima di lasciarsi andare ad azioni non meditate e non sempre dettate da sapienza e razionalità, sarebbe buona norma avere una adeguata conoscenza dell’accaduto. Lontano dalle reazioni impulsive e informati dalle indagini, che certamente i forestali stanno svolgendo, le mosse successive potrebbero e dovrebbero avere ben diverso carattere.

Vogliamo supporre che il benessere della cittadinanza, la migliore immagine della provincia e il bene superiore del rispetto di ambiente e animali potrebbero essere guida e discrimine per ogni pubblico amministratore anche in una provincia fin troppo autonoma come quella di Trento. Vogliamo augurare ai due feriti, padre e figlio, pronta e completa guarigione, e li ringraziamo per aver espresso contrarietà alla minaccia di morte che pesa sull’orso/a.

Possiamo osservare, con le limitate informazioni diffuse, che in area frequentata da orsi, specie da madri orse con cuccioli come probabilmente in questo caso, si procede con cautela facendo in modo di essere sentiti, di non coglierli di sorpresa e dare la possibilità ai plantigradi adulti, e anche ai cuccioli dai passi ancora incerti, di allontanarsi ed evitare incontri sgraditi a entrambe le parti. Occorre restare sul sentiero e parlare a voce alta e non procedere silenziosi nel bosco appostandosi come durante un’azione di caccia. È necessario tenere gli eventuali cani al guinzaglio, non disturbare in alcun modo la fauna selvatica e allontanarsi con calma nel caso di un incontro fortuito, come del resto ha sapientemente saputo fare un bambino di 12 anni in un recente, e felice sotto molti punti di vista, episodio educativo per tutti.

Orsi, lupi e linci sono animali preziosi e assolutamente da proteggere, sia secondo ogni sensibilità ecologica e sia secondo le norme nazionali e internazionali. Ovviamente il rapporto con la fauna selvatica non va improvvisato,; anche le recenti incomprensioni e conseguenti incidenti in Trentino con mucche e asini hanno reso ancora più concreta la necessità di comportarsi in modo informato e corretto con la fauna selvatica ma anche domestica.

La possibilità di convivenza serena con un ambiente sano, e la fauna selvatica che ne fa parte, è determinata non dal numero di condanne all’ergastolo o a morte degli orsi considerati “colpevoli” , ma dalle azioni di sapiente e concreta fiducia nel ragionamento scientifico e in una visione più ampia di rispetto verso la vita sul pianeta di cui fa parte anche il minuscolo Trentino.

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