Graziano Mesina, ex primula rossa del Supramonte, irreperibile dopo condanna a 30 anni

Agenpress – Graziano Mesina è in fuga dopo che la Cassazione ha respinto il ricorso presentato dai suoi legali, rendendo così definitiva la condanna a 30 anni di reclusione decisa dalla Corte d’Appello di Cagliari. Quando i Carabinieri ieri notte sono presentati alla sua abitazione ad Orgosolo per condurlo in carcere, Mesina non c’era. Non possiede un telefono e non è rintracciabile.

Dopo la condanna in appello per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, che aveva portato alla revoca della grazia concessa nel 2004 dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, Mesina era tornato libero per decorrenza dei termini. L’arresto risaliva infatti al 10 giugno del 2013. Secondo la Dda di Cagliari sarebbe stato a capo di due gruppi criminali attivi in punti geografici della Sardegna per coprire l’approvvigionamento di vari tipi di droga, con base in queste due zone dell’isola. Si è sempre proclamato innocente,

Nato il 4 aprile del 1942 a Orgosolo, penultimo degli undici figli di Pasquale Mesina, pastore, e Caterina Pinna, ‘Grazianeddu’ era stato arrestato la prima volta a 14 anni per porto abusivo d’armi. Poco dopo era fuggito compiendo la prima delle evasioni che l’avrebbero reso celebre.

La seconda fuga risale al maggio del 1962, quando durante un trasferimento dal penitenziario di Sassari si era lanciato da un treno in corsa. La libertà era durata poco: Mesina era stato catturato dopo un lungo inseguimento. Dello stesso anno è la terza evasione, questa volta dall’ospedale di Nuoro dov’era ricoverato. Per sfuggire alla cattura Mesina era rimasto nascosto due giorni e due notti in un grosso tubo nel cortile del presidio.
La quarta volta ‘Grazianeddu’ era evaso dal carcere di San Sebastiano di Sassari. Mesina, assieme all’ex legionario spagnolo Miguel Atienza, si era lasciato cadere dal muro di cinta del carcere. Da allora era rimasto alla macchia fino al 20 marzo del 1968, quando era stato catturato a un posto di blocco da una pattuglia della polizia stradale nei pressi di Orgosolo. Ancora un’evasione dal carcere di Lecce nel 1976, con una latitanza durata quasi un anno.
Dopo essere stato rinchiuso nel penitenziario di Porto Azzurro per scontare l’ergastolo Mesina aveva di tenere un comportamento irreprensibile per ottenere il riesame della sua vicenda processuale. Nel 1985 si era allontanato dal carcere per una ‘fuga d’amore’ ma era stato rintracciato e catturato.

 

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