Agenpress – Palco azzurro, senza bandiere o simboli di partito, la coalizione si è ritrovata in Piazza del Popolo, a Roma, sotto lo slogan “Insieme per l’Italia del lavoro”, con banda bianco rosso e verde. E in tutta la piazza una enorme distesa di sedie distanziate, sono oltre 4000, con su ognuna di loro una bandiera tricolore.
Centrodestra unito contro il governo Conte nella prima vera manifestazione da inizio pandemia. Sul palco il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, e Matteo Salvini.
Stavolta “abbiamo anche le seggioline per evitare polemiche”, ha sottolineato subito Matteo Salvini, alludendo alle accuse di “irresponsabilità” ricevute in occasione del corteo del 2 giugno per il mancato rispetto delle norme sul distanziamento sociale. Poi, il vero attacco al governo: “Più che il coronavirus, qui c’è il poltronavirus”.
Il segretario della Lega è entrato poi nel merito delle questioni politiche ed economiche, sintetizzando il programma del centrodestra per la ripresa post-Covid. “Taglio della burocrazia e del codice degli appalti, riempire l’Italia di gru e cantieri. Non si può essere bloccati in autostrada per ore ore e ore. E poi il taglio delle tasse, sfidiamo il governo a portare in Parlamento un’ipotesi di taglio delle tasse di cui chiacchierano da mesi”.
Salvini ha poi detto di fidarsi “totalmente” di Silvio Berlusconi, ha tuttavia ribadito il suo “no” al Mes: “Avremo la forza, la fortuna e la bravura e di convincere delle nostre idee chi ancora non è pienamente convinto”. Per Salvini, non c’è differenza fra l’approccio “dialogante” degli azzurri con il governo e quello della Lega: “Anche noi dialoghiamo, però per dialogare bisogna essere in due”, ha precisato. E a chi gli ha chiesto se fosse arrivata la data proposta dal premier per l’incontro con le opposizioni, Salvini ha risposto con un sorriso: “No”.
“E’ giunto finalmente il giorno della nostra manifestazione a Piazza del Popolo. Il centrodestra unito in una piazza riscaldata dal calore di uno straordinario popolo a cui abbiamo il dovere di dare voce. Viva l’Italia che non si arrende”, ha affermato Giorgia Meloni.
Tajani, dal canto suo, ha tenuto a precisare che non c’è, da parte di Forza Italia, alcuna intenzione di fare da stampella al governo Conte. “Berlusconi l’ha detto in maniera molto chiara, la via maestra sono le elezioni. Se non ci dovessero essere elezioni, il centrodestra dovrebbe trovare una soluzione in Parlamento per andare al governo unito. Ma è ovvio che noi siamo alternativi alla sinistra. Il centrodestra non è un partito unico, ognuno di noi è fiero della sua identità, ma a differenza della sinistra noi la sintesi siamo in grado di farla”.
“Forza Italia e tutto il centrodestra ha anteposto il tricolore alle proprie bandiere di partiti, l’Italia agli interessi di parte. Bisogna rivoluzionare la giustizia penale e civile: i processi lumaca ci costano il 2% di Pil. Dicono che siamo divisi, siamo tre partiti differenti, ma sappiamo fare sintesi. Noi abbiamo candidati unitari alle regionali, loro stanno ancora cercando un’intesa. La via maestra è andare al voto, sperando che ci facciano votare. Siamo alternativi a loro, perché difendiamo sempre la libertà. Loro con la Cina, noi con i ragazzi di Hong Kong, noi con il popolo venezuelano, loro con il regime di Maduro”.