Concerti in chiesa: perchè no?

AgenPress. “San Giovanni Bosco diceva che ‘una casa senza musica è come un corpo senz’anima’. Così rischia di essere anche l’Italia. Il paventarsi del prolungamento possibile sino al prossimo 31 gennaio – giorno della memoria liturgica del santo dei giovani – dello stato di emergenza da Covid-19 induce a profonde riflessioni, specialmente a tutela di chiese e concerti, già penalizzati dal lockdown e dalle limitanti norme restrittive seguite alla riapertura del Paese. Meno fedeli alle funzioni religiose significa meno offerte in denaro da destinare a famiglie bisognose e indigenti. Meno spettatori ai live degli artisti vuol dire risorse insufficienti ad assicurare stipendi a chi lavora e vive di musica, indotto incluso”.

Lo afferma il giornalista cattolico e saggista Maurizio Scandurra. “E’ necessario, pertanto, se così fosse, garantire comunque la possibilità di un ‘assembramento intelligente’: perché, dunque, non pensare a spostare alcuni concerti pop all’interno di basiliche e cattedrali, dagli spazi ben più ampi di teatri e club, in modo da aumentare l’affluenza di pubblico nel rispetto delle distanze, e garantire magari in questo modo a chiese e parrocchie un introito con cui amplificare e proseguire le attività caritatevoli di assistenza ai poveri e malati del territorio?”.

Perché, osserva il critico musicale, “con i restringimenti in atto l’industria musicale ad andare avanti così non può farcela. Si rischia di aumentare a dismisura il baratro dei mancati incassi, la perdita dei quali per via della pandemia in corso ha letteralmente falcidiato il futuro di migliaia di maestranze del comparto, la maggior parte delle quali per giunta stagionali”.

Dunque, propone Scandurra, “è opportuno sin d’ora stabilire punti e patti chiari per consentire comunque una ripresa concreta degli eventi musicali, pur tenuto debitamente conto che con questo virus, e di certo per lungo tempo, dovremo comunque ancora imparare a convivere”.

In ultimo, anche una riflessione sul prossimo Festival: “Sanremo 2021? Se fossi un cantante, parteciperei solo se mi venisse data la certezza di poter fare concerti la prossima stagione. Che senso ha investire centinaia di migliaia di euro per il lancio di un nuovo disco, se tanto poi le tournée, prima fonte di reddito per l’industria musicale, non si possono fare?”.

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