AgenPress – Proseguono le indagini dei Carabinieri per ricostruire le fasi della brutale aggressione ai danni di Giuseppe Pio D’Astolfo, 18 anni, da parte di una baby gang avvenuta nella zona della stazione vecchia di Lanciano, in Abruzzo. Sono stati ascoltati vari testimoni e visionate alcune telecamere della zona per poter identificare i componenti del gruppo di giovani aggressori. Il giovane è ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Pescara dove si trova in coma farmacologico dopo essere stato sottoposto ad un intervento chirurgico per ridurre l’ematoma provocato da un pugno alla tempia. La prognosi è riservata e il quadro clinico è definito “critico” dalla direzione sanitaria della Asl di Pescara.
I carabinieri, guidati dal maggiore Vincenzo Orlando, stanno portando avanti le indagini per ricostruire le fasi della vicenda e individuare i responsabili.
Il grave episodio è avvenuto la scorsa notte dietro l’ex stazione Sangritana dove spesso si rintracciano i resti di nottate movimentate, tra alcol e sostanze stupefacenti.
Secondo una prima ricostruzione, la vittima era in compagnia di due amici, di cui una ragazza minorenne. Il gruppo è stato avvicinati da cinque ragazzi che hanno iniziato ad aggredirli e due di loro sono riusciti a divincolarsi. Il 18enne, invece, non è riuscito a sfuggire al branco e sarebbe stato colpito da un pugno in testa che ha interessato anche la tempia.
La procura indaga per lesioni personali gravi. Paola, la madre di Giuseppe, chiede giustizia: “Io so soltanto che per questa grande violenza che ci hanno inflitto gratuitamente, senza una ragione, queste persone devono pagare. Quel ragazzo è la mia vita, da me non otterranno mai alcun perdono finché avrò respiro”. “
Dopo l’aggressione, il ragazzo è stato soccorso ma la situazione è critica
Raggiunto dai due amici, il giovane è stato immediatamente soccorso e portato a casa. Successivamente, la gravità della situazione ha richiesto l’intervento del 118 che ha trasportato la vittima a Lanciano. A causa dell’entità dell’ematoma che il paziente presentava alla testa, i medici hanno ritenuto opportuno il trasferimento a Pescara.
Il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, ha sostenuto che “il gravissimo episodio di violenza accaduto ci lascia sgomenti e senza parole”. “La comunità è sconvolta sia per le modalità dell’aggressione – ha aggiunto – che per le conseguenze gravissime subite dal giovane: si tratta di un episodio che purtroppo rimanda ad altri simili verificatisi di recente in Italia, un fatto che deve farci riflettere ed interrogare sulle ragioni per cui la violenza sembra farsi largo tra i nostri giovani, mettendo in pericolo la vita e la crescita serena dei nostri ragazzi, che rappresentano il presente e il futuro dell’Italia”. “Siamo ovviamente vicini al nostro giovane concittadino vigliaccamente aggredito, alla sua famiglia, ai suoi amici e alla stragrande maggioranza dei giovani che ripudiano la violenza in ogni sua forma: ho dato mandato ai nostri legali di valutare la possibilità di costituire come parte civile il Comune di Lanciano, siamo colpiti anche noi come comunità e come città” conclude il primo cittadino.