AgenPress – “Un protocollo di intesa, si chiama così perché c’è intesa tra le parti.
Il protocollo di intesa sulla GESTIONE dei CINGHIALI applicato nel territorio di Roma Capitale, così com’è, deve assolutamente essere revocato, ed è facoltà dei firmatari procedere in tal senso.
Quanto accaduto nelle ultime ore ha degli aspetti terrificanti, umanamente inaccettabili per le procedure scelte e per gli aspetti sociali e “umani”.
Così Simona Ficcardi Consigliera M5S Comune di Roma.
“Che ognuno si prenda le sue responsabilità, perché questa gestione non sia da apripista per future mattanze.
Sarebbe bene ricordare a chi oggi scrive e scrive tanto ma nelle sedi sbagliate (e la mia nota di rimprovero va soprattutto ai miei colleghi 5s che non garantiscono dignità alle competenze politiche e amministrative di Roma Capitale ne tanto meno all’intelligenza dei cittadini), che le competenze dei diversi enti, seppur trasversali, vanno analizzate e studiate, atti alla mano e nel loro complesso se non si vuole sfuggire alle proprie responsabilità.
Qui, abbiamo un protocollo di intesa che mette in ordine le azioni da intraprendere, tra cui la prima è la procedura in telenarcosi con successiva eutanasia.
Questo protocollo andava rigettato, la firma è stata rimandata per parecchio anche se la prefettura sollecitava 1 accordo tra le parti per via della sicurezza, di sicuro non obbligava ad accettarne i contenuti.
Nel tavolo tecnico convocato il giorno stesso della mattanza, il 16 ottobre 2020, si fa già riferimento alle azioni da intraprendere relativamente alla suddetta procedura (telenarcosi e quindi eutanasia). I partecipanti e gli invitati a quel tavolo erano più che consapevoli di ciò che stava per avvenire.
Ci tengo a precisare che in nessuna fase, ne nella fase di scrittura del protocollo, ne di analisi nei tavoli tecnici, sono stata coinvolta e informata anche se vice presidente della commissione ambiente.
Non sono stata allertata neanche in fase di cattura avvenuta nel pomeriggio.
Per chi vuole analizzare il tema con onestà intellettuale, deve capire che il punto non è la gestione della fauna venatoria, poiché è chiaro che quando questa entra in aree urbane c’è poco da dire. La gestione, per stessa ammissione anche della Vice Sindaca della città metropolitana, è di Roma e città metropolitana che hanno agito per garantire incolumità e pubblica sicurezza.
Evidentemente, la percezione del pericolo e della sicurezza variano per interpretazioni soggettive. In questo caso, i Cinghiali erano rinchiusi in area circoscritta e potevano attendere l’utilizzo di gabbie senza che la situazione divenisse emergente.
Interagivano in piena sicurezza anche con i bambini del posto, che piuttosto, mi dicono, siano rimasti profondamente colpiti dalle scene che si sono susseguite in serata.
Chiaramente, se Roma Capitale non ha dato esecuzione in via programmatica alle numerose azioni previste nel protocollo di intesa, al fine di contenere l’avvicinamento dei cinghiali a contesti cittadini e se sopratutto:
– non ha previsto a bilancio l’acquisto delle gabbie per garantirne gli spostamenti,
– o ancora se non ha previsto azioni di contenimento lungimiranti,
– non ha tenuto conto delle proposte pervenute da volontari e animalisti per accogliere buona parte degli animali in oggetto,
– se qualcuno non ha voluto che questo protocollo, seppur documento tecnico, venisse completato in maniera sinergica con le esperienze dei municipi, dei territori più periferici, della parte politica..
ebbene, in questo modo Roma Capitale si è resa complice e artefice di questa vergognosa pagina.
C’è inoltre da dire, che documenti, direttive e decisioni, sono scritte da ben pochi nomi! così le competenze, distribuite in ben pochi uffici.. non ci sarebbe bisogno di alcuna commissione di indagine se si conoscesse le persone che lavorano e come queste lavorano nei dipartimenti.
L’individuazione dei responsabili, in altri termini, le può individuare chiunque in 5 minuti.
Altri poi, di più difficile individuazione, faranno i conti con la propria coscienza e saranno sicuramente individuati in seguito dai cittadini che li ricorderanno certamente in cabina elettorale.