AgenPress – Le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nei primi sette mesi del 2020 sono state 2.919.000. Rispetto allo stesso periodo del 2019 la contrazione è stata “molto forte (-38%) per effetto dell’emergenza legata alla pandemia Covid-19 e delle conseguenti restrizioni (obbligo di chiusura delle attività non essenziali) nonché della più generale caduta della produzione e dei consumi”.
E ‘ quanto risulta dai dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps. Tale contrazione, particolarmente negativa nel mese di aprile (-83%), precisai l’istituto, risulta progressivamente attenuarsi fino a luglio (-20%).
Il calo ha riguardato tutte le tipologie contrattuali, risultando però particolarmente accentuato per le assunzioni con contratti di lavoro a termine (intermittenti, somministrati, a tempo determinato).
E’ di 780 mila posti di lavoro in meno il saldo di luglio tra i flussi di assunzioni e cessazioni. Il dato in progressiva flessione già nel corso della seconda metà del 2019, è divenuto negativo a febbraio (-27.000) ed è peggiorato a causa della caduta dell’attività produttiva conseguente all’emergenza sanitaria, soprattutto a marzo (-281.000) e ad aprile (-618.000).
Successivamente è continuata la dinamica negativa seppur con un ritmo in progressivo rallentamento, raggiungendo il valore massimo a giugno (-815.000) e avviando a luglio un primo segnale di inversione di tendenza. A luglio 2020 rimangono ancora positivi, pur continuando a ridursi, i saldi annualizzati dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato (+213.000) e dell’apprendistato (+18.000).