Papa Francesco: la preghiera calma l’inquietudine

AgenPress. Mettersi in preghiera con un atteggiamento di disponibilità, con il cuore aperto alla volontà di Dio, non dirigendo in modo autonomo la propria vita ma affidandola alle mani del Signore, come ha fatto la Madonna. È il centro della catechesi del mercoledì che Papa Francesco a causa della pandemia tiene dalla biblioteca del Palazzo Apostolico, trasmessa in diretta streaming.

Quelli che sono più umili di cuore, pregano così: con l’umiltà essenziale, diciamo così; con umiltà semplice: “Signore, quello che Tu vuoi, quando Tu vuoi e come Tu vuoi”. E questi pregano così, non arrabbiandosi perché le giornate sono piene di problemi, ma andando incontro alla realtà e sapendo che nell’amore umile, nell’amore offerto in ogni situazione, noi diventiamo strumenti della grazia di Dio.

Ma, noi siamo inquieti, sempre vogliamo le cose prima di chiederle e la vogliamo subito, subito… e la vita non è così. Questa inquietudine ci fa male, e la preghiera sa ammansire l’inquietudine, sa trasformarla in disponibilità. Io sono inquieto, prego e la preghiera mi apre il cuore e mi fa disponibile alla volontà di Dio.

Si impara a dire: “Quello che Tu vuoi, Signore. Promettimi solo che sarai presente ad ogni passo del mio cammino”. Questo è l’importante: chiedere al Signore la sua presenza a ogni passo del nostro cammino: che non ci lasci soli, che non ci abbandoni nella tentazione, che non ci abbandoni nei momenti brutti. Quel finale del Padre Nostro è così: la grazia che Gesù stesso ci ha insegnato a chiedere al Signore.

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