AgenPress. I dati INPS sui primi nove mesi del 2020, che attestano un calo drastico delle assunzioni del 34%, segnalano – se ve ne fosse stato ulteriormente bisogno – l’urgenza di mettere in campo vere politiche attive per il lavoro, e non tentativi annunciati e scarsamente finanziati come quelli teorizzati dal reddito di cittadinanza.
Non c’è tempo per sperimentare, prendiamo a modello buone pratiche regionali ed europee e rendiamole concrete quanto prima, anche alla luce della data chiave del 31 marzo che corrisponde alla fine del divieto di licenziamento.
Se si pensa unitariamente, infatti, alle risorse investite per sostegno al reddito in questi lunghi mesi, alle ore di cassa integrazione erogate a tutte le aziende, al calo delle assunzioni, si tratta di un mix potenzialmente esplosivo se non riusciremo a rimettere in moto il meccanismo della domanda e a sostenere le imprese che creano lavoro, a partire da un forte processo di semplificazione.