AgenPress – “Dal prototipo di Wuhan sono già avvenute migliaia di mutazioni. Finora nessuna di queste è stata correlata con un aumento della virulenza”.
Così, in un’intervista a ‘La Stampa’, il virologo e presidente dell’Aifa Giorgio Palù. Questa mutazione ha di preoccupante, semmai, “la contagiosità. Al momento non abbiamo pubblicazioni o studi approfonditi” ma “non c’è prova che il virus sfugga al controllo degli anticorpi. Non ci sono prove che questa mutazione renda il virus più letale o gli consenta di sfuggire ai vaccini”.
Sulla vaccinazione “in Italia “bisogna arrivare a un’immunizzazione tra il 65% e il 70% della popolazione è l’unico modo per proteggere dall’infezione anche chi non si vaccina”.
Non può essere obbligatorio perché “oltre che complicata dal punto di vista giuridico, l’obbligatorietà presenta anche un’altra criticità: avremo alla fine 6 vaccini con caratteristiche diverse, per cui qualcuno potrebbe chiedere di farsi iniettare un tipo piuttosto che un altro”. In merito alle restrizioni per le Feste “si poteva decidere prima, c’è stata grande esitazione. Questa seconda fase, partita dopo l’estate, non è finita e proseguirà a gennaio. La curva dei contagi è scesa troppo poco. Mi preoccupa l’idea di riaprire tutto dopo l’Epifania, a cominciare dalle scuole. Farei andare a scuola solo fino alle elementari, perché fino a 10 anni ancora si infettano poco e quindi trasmettono poco il virus. I più grandi invece sono un pericolo, per genitori e nonni”.