AgenPress – “Noi non poniamo condizioni. Altri lo fanno, noi nessuna condizione nè su persone nè sulle idee. Il bene del paese deve superare interesse personale e partitico”.
Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini al termine dell’incontro con Draghi, con il quale “è stata mezzora di confronto interessante e stimolante sui temi concreti sull’idea dell’Italia che per diversi aspetti coincide”.
“Nessuna tassa, semmai una pace fiscale per aiutare i cittadini. Molto tempo lo abbiamo impiegato sullo sviluppo e crescita”.
“Molto tempo è stato impegnato sui temi di sviluppo, crescita, cantieri, ripartenza, edilizia e opere pubbliche. Credo sia fondamentale per ridare lavoro, ad esempio dalla Tav al ponte sullo Stretto, dal Brennero alla Pedemontana fino a sviluppo dei porti. Su questo penso ci sia una sensibilità comune: su sviluppo cantieri lavoro e imprese, coimpatibilmente con l’ambiente”.
“Piena disponibilità a lavorare e collaborare senza i ritardi e gli scivoloni e manchevolezze che abbiamo vissuto e che riguardano la sanità italiana. La salute non riguarda i partiti. Invece di spendere euro per capannoni nel deserto aiutiamo ospedali e protezione civile”, ha detto ancora Salvini. “Noi siamo a disposizione, siamo la prima forza politica del paese, siamo una forza che dove governa lo fa con ottimi risultati a differenza di altri crediamo non si può andare avanti a colpi di no”.
“La Lega non sarà per il forse, se sarà sì sarà un sì convinto e saremo partecipi, non alla finestra. Se non ci saranno le condizioni, allora sarà un giudizio diverso. Ma io penso che stiamo dimostrando lealtà e serietà”.
“Noi ci siamo seduti e per rispetto di Draghi non ci siamo permessi di porre veti o condizioni a persone. Abbiamo ovviamente un’idea di Italia. Per noi non è semplice, io dico ragioniamo e potrei avere di fianco ame uno di quelli che mi hanno mandato a processo. Per me sarebbe impegnativo stare in maggioranza con queste persone ma questo è sufficiente per dire no a quello che serve al Pese? No. Qualcuno per interesse personale alle elezioni non ci va, è terrorizzato dalle urne, io preferisco esserci e controllare. Preferisco essere nella stanza dove si decide piuttosto che stare dove si assiste ad esempio nella stanza dove si deciderà come spendere i 209 miliardi del recovery”.
“Rispettiamo le scelte di Draghi e aspettiamo di conoscere le sue idee, non mi metto a chiedere a priori se intenda fare un govenro tecnico o politico o se ci sia tizio o caio. Lascio a lui queste valutazioni per allestire una squadra o come si possa recuperae un ministro. Sarà lui a decidere”, ha aggiunto Salvini. “Se c’è qualcosa che deve nascere non possiamo parlare della sua fine. Ci devono essere alcuni obiettivo condivisi, ciascuno deve rinunciare ad un pezzo di priorità per fare un tratto di strada che, non sarà lungo, insieme. Sull’immigrazione l’Ue ci chiede di difendere le frontiere non penso dunque che sia questo un tema divisivo”.
“Un’ultima riflessione fatta da Draghi e da noi condivisa è sulla necessità di tornare a vivere, a vivere, dopo questi mesi di chiusura, di Dpcm, di paure, distanze che hanno portato ad alienazione, depressione e uso di droghe e un aumento della povertà. Sia il governo della ripartenza e della rinascita”.
“Sull’idea di squadra non siamo noi a chiedere, non abbiamo chiesto posti, lasciamo a Draghi decidere come organizzare la squadra. Semplicemente essendo il primo partito, non accettiamo che altri dicano: ‘Loro no!’ perché significa dire no all’Italia, specie sentirselo dire da chi ha il 2%. Comunque credo che Draghi saprà amalgamare e coinvolgere tutti”.