AgenPress – “Io non sono per l’abrogazione del reddito di cittadinanza ma per normarlo in maniera differente. Chi percepisce il reddito deve accettare il posto di lavoro che gli viene offerto altrimenti esce da questa misura di sostegno”.
Lo afferma ad Affaritaliani.it il sottosegretario al Mef della Lega Claudio Durigon parlando di pensioni e dell’esaurimento di Quota 100 previsto alla fine di quest’anno.
“Quando abbiamo costruito il reddito di cittadinanza durante il governo Conte lo abbiamo fatto per dare una risposta all’esigenza di sostegno al reddito nel contesto del mondo del lavoro. Questo obiettivo è fallito perché l’Anpal non ha fatto il suo lavoro e i famosi navigator non hanno funzionato. Oggi ciò che serve è l’inserimento nel mondo del lavoro di chi percepisce il reddito di cittadinanza.
“La fase post Covid sta portando a un rilancio economico e a un forte rimbalzo del Pil, non ancora del tutto consolidato. Non possiamo quindi esimerci da soluzioni di flessibilità anche in uscita dal mondo del lavoro. L’ideale per la Lega sarebbe il rinnovo di Quota 100 che costerebbe solo 400 milioni il prossimo anno e un miliardo nel 2023 ma siamo pronti a lavorare a un progetto che garantisca la flessibilità in uscita”.
Durigon aggiunge che “la Lega proporrà in Parlamento una serie di norme che vanno nella direzione spiegata per inserire rapidamente nel mondo del lavoro i percettori del reddito di cittadinanza”.
In Italia alcuni settori hanno un fabbisogno pazzesco di manodopera, come le costruzioni – dice – Senza dimenticare che il Pnrr rilancia il comparto, ma serve formazione. C’è poi il settore del turismo che sta vivendo una vera defaiance con tanti persone che rifiutano il lavoro.