AgenPress. A fine 2020 la massa dei crediti deteriorati netti delle banche italiane ammontava a 49 miliardi, in diminuzione del 23,9% rispetto all’anno precedente.
È quanto emerge dalla 56esima edizione della ricerca sulle principali società italiane a cura dell’area studi Mediobanca, che dedica un focus specifico sugli istituti di credito.
A fine 2020, l’attivo tangibile degli istituti italiani ammontava a 2.709 miliardi, con un aumento di 79 miliardi (+3%) sul 2019.
Dall’analisi delle altre spese amministrative presenti nei conti economici degli istituti si è stimato che le banche italiane nel corso del 2020 abbiano sostenuto costi per circa 450 milioni in termini di donazioni, sanificazione, acquisto di DPI e smart-working, con un’incidenza del 2,3% sul totale e di quasi un punto percentuale sul cost/income ratio.
Il conto economico del sistema bancario segnala una diminuzione del margine di interesse (-1,7% sul 2019), delle commissioni (-4,2%) e degli utili e perdite da negoziazione (-9,6%).
Peggiora il cost/income ratio che sale dal 71% del 2019 al 77% del 2020. Le svalutazioni dei crediti aumentano del 41%, da 9,8 miliardi a 13,8 miliardi. Rispetto ai ricavi, la loro incidenza aumenta dal 16,2% del 2019 al 22,9% del 2020.
La perdita aggregata è stata pari a 3,6 miliardi, risultato in peggioramento di 11,4 miliardi sul 2019, con una ripartizione equa tra le principali categorie.
La forza lavoro è diminuita del 2,6%. Negli ultimi dieci anni, il taglio occupazionale è stato di quasi 48mila unità (-15,7%) e nel 2020 sono stati chiusi poco più di 660 sportelli (-2,9%).
Fonte:monitorimmobiliare.it