AgenPress – “Disastro Viminale, il ministro riferisca immediatamente in Parlamento”, dice Matteo Salvini, chiedendo a Luciana Lamorgese di presentarsi alle Camere dopo le dimissioni del capo dipartimento dell’Immigrazione del Ministero dell’Interno, Michele Di Bari.
Fratelli d’Italia si spinge oltre e chiede le dimissioni: “Non basta che il capo del dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del Viminale si dimetta dal proprio incarico. Dopo anni di continue criticità, serve una vera svolta per mettere la parola fine alla scandalosa gestione dei dossier in capo al Ministero dell’Interno che ha in Lamorgese la principale responsabile. Dall’immigrazione alla sicurezza, gli errori e la superficialità del ministro evidentemente riguardano anche gli uomini da lei confermati in ruoli chiave per la gestione del dicastero. Lamorgese si dimetta o sia il presidente del Consiglio Draghi a rimuoverla quanto prima”, ha detto il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida.
Michele Di Bari, difende la posizione della moglie Rosanna Bisceglia che, dice, “ha sempre assunto comportamenti improntati al rispetto della legalità. Mia moglie, insieme a me, nutre completa fiducia nella magistratura ed è certa della sua totale estraneità ai fatti contestati”.
Di Bari prima di arrivare al dipartimento Libertà civili e l’Immigrazione è stato prefetto a Modena, Vibo Valentia e, dal 2016 fino all’arrivo a Roma, a Reggio Calabria. Fu lui a firmare, mentre ricopriva quest’ultimo ruolo, la sospensione di Mimmo Lucano, allora sindaco di Riace, dopo l’arresto. Era l’autunno del 2018 e quell’atto faceva seguito a un’inchiesta della procura di Locri, che poi ha portato alla contestatissima condanna in primo grado di Lucano. Nel 2017 la prefettura di Reggio Calabria aveva ordinato una serie di ispezioni che, evidenziando “irregolarità burocratiche e criticità” avevano cominciato a mettere in discussione il sistema Riace.