AgenPress – Sulla Marmolada, a 3.000 metri, trecento dalla vetta, tra punta Rocca e Punta Penia, si è staccato “un fiume di ghiaccio. C’è stato un crollo del ghiacciaio e si è staccata una massa di enormi dimensioni che ha percorso il ghiacciaio per chilometri scavalcando un seracco e arrivando fino nella parte inferiore del ghiacciaio. Tutto quello che potevamo fare in sicurezza è stato fatto. La quota dello zero termico è 4.300 metri e quindi è inutile dire che l’elemento termico è tra quelli determinati ma non escludiamo una combinazione con un evento geologico e domani sarà fatto un sopralluogo”. Lo ha detto il capo della Protezione civile del Trentino, Raffaele de Col, in conferenza stampa a Canazei. “Non abbiamo certezza di nulla sui dispersi, al momento”.
Sarebbero una quindicina gli escursionisti ancora dispersi. Lo si apprende da fonti dei soccorritori che stanno ancora lavorando per definire con certezza il numero esatto. Un equipaggio dei vigili del fuoco permanenti di Trento è stato portato sul ghiacciaio per proseguire le ricerche con i droni.
Gli inquirenti affermano che la valanga ha travolto due cordate da sei alpinisti. Tra le vittime ci sarebbero anche le guide. E’ stato un disastro inimmaginabile, una carneficina tale che solo difficilmente ci permetterà di identificare con esattezza l’identità delle vittime perché i corpi sono stati smembrati” dalla colata di ghiaccio e sassi”.