AgenPress – Mario Draghi in Senato al dibattito che ha seguito il suo discorso di stamattina. Il premier chiede al parlamento il votare sulle sue parole, non deviando di una virgola da quanto dichiarato alle 9:30 di oggi. Per questo il voto di fiducia sarà dato sulla risoluzione presentata dal senatore Pier Ferdinando Casini , che recita testualmente “Ascoltate le comunicazioni del Presidente del Consiglio, il Senato le approva”. Nessun margine di trattativa, le regole di ingaggio sono chiare e chi vuole si tira fuori. Draghi in primis, se sarà necessario. La crisi di governo vive ora i suoi minuti più drammatici, con il centrodestra che non è intenzionato a partecipare al voto sulla risoluzione di Casini.
Nella sua replica ai senatori, il premier ha ringraziato “tutti coloro che hanno sostenuto l’operato del governo con lealtà e partecipazione”. Poi ha aggiunto un’osservazione “a proposito di alcune parole che avrebbero messo addirittura in discussione la natura della nostra democrazia, come se non fosse parlamentare mentre lo è e io la rispetto e mi riconosco”. Draghi ha poi parlato del Superbonus, sottolineando che “il problema sono i meccanismi di cessione. Chi li ha disegnati senza discrimine o discernimento?”. Sul salario minimo ha detto: “C’è una proposta che non veda l’imposizione, il diktat del governo sul contratto di lavoro”.
Il centrodestra di governo aveva presentato un’altra risoluzione, che dopo la riunione dei capigruppo si è scelto di non votare, chiedendo a Draghi di formare un nuovo governo “profondamente rinnovato”, cioè con nuovi ministri, senza il Movimento Cinque stelle. La mossa anticipata dalla Lega in Aula è stata seguita – almeno secondo quanto si legge in una nota congiunta – anche da Forza Italia.
Il Carroccio, attraverso le parole del capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, ha indicato al premier anche la soluzione B, cioè rimanere in carica fino alla formazione di un nuovo governo dopo le elezioni. Ovviamente resta da vedere quali potrebbero essere le scelte del presidente della Repubblica. Forza Italia, Lega, UDC e Noi con l’Italia hanno diffuso un comunicato in cui sottolineano di aver “accolto con grande stupore la decisione di porre la questione di fiducia sulla risoluzione presentata da un senatore – Pierferdinando Casini – eletto dalla sinistra.
“Forza Italia, Lega, Udc e Noi con l’Italia hanno accolto con grande stupore la decisione” di Draghi di porre la fiducia “sulla risoluzione presentata da un senatore – Pierferdinando Casini – eletto dalla sinistra”. È quanto si legge in una nota del centrodestra di governo.
“Con amarezza ma con la tranquillità di chi ha tentato fino alla fine” di trovare una soluzione “il gruppo di Fi non parteciperà al voto di fiducia solo sulla” risoluzione a firma Casini, ha detto la presidente dei senatori di Fi Anna Maria Bernini.