AgenPress. Un sindacato dei giornalisti e di tutti gli operatori dell’informazione, della comunicazione, dei media, dell’editoria, dell’arte e della cultura: “per” e non “contro”. Un sindacato nel quale la diversità rappresenti un’occasione di riflessione e di crescita, non un problema da eliminare annientando chi non si adegua al pensiero unico.
Sono questi i cardini su cui poggia la Figec, Federazione Italiana Giornalismo, Editoria e Comunicazione, che nasce con la precisa volontà di essere il sindacato di tutti quanti lavorano nel mondo dell’informazione, dei media, della comunicazione, della cultura: conferenza stampa di presentazione giovedì 28 luglio a Roma, dalle ore 10 alle ore 13, nella Sala Zuccari del Senato, a Palazzo Giustiniani.
«Un sindacato nuovo, a cominciare dall’organizzazione: saldamente ancorato alla realtà e al territorio, – si legge nel manifesto che ne riporta gli elementi fondanti – al passo con i tempi, propositivo, che sia controparte e non nemico delle aziende. Un sindacato che raccolga le istanze e sia vicino anche all’ultimo dei lavoratori e non un circolo esclusivo impegnato a difendere i privilegi di pochi, derogando al proprio ruolo per non urtare gli interessi dei grandi gruppi economici e di potere».
Manifesto che i 63 promotori della Figec hanno sottoscritto all’unanimità, approvando lo Statuto provvisorio che rimarrà in vigore fino alla celebrazione del Congresso costituente, ed esprimendo la volontà di federare la Figec alla Cisal, la Confederazione Italiana dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori, guidata dal segretario generale Francesco Cavallaro, che, con oltre 1 milione e 400mila iscritti, è la più importante organizzazione sindacale autonoma d’Italia.
Una novità di grande portata per il mondo dell’editoria, della comunicazione e della cultura – in tutte le reciproche estensioni – che finalmente potranno ritrovarsi nella stessa famiglia.
Una novità epocale per i giornalisti. Che, per la prima volta, avranno l’opportunità di scegliere da che parte stare. E da chi farsi difendere.
«Nel nome di una libertà che non può e non deve rimanere solo sulla carta – sottolinea il Comitato promotore della Figec – e del rispetto per ciascun lavoratore nella consapevolezza che ognuno di noi viene da percorsi differenti, ha lavorato e lavora in comparti differenti. In un mondo, quello dell’informazione, che continua a frammentarsi come un caleidoscopio e in cui i giornalisti non sono più soli: al loro fianco, da tempo, ci sono fotoreporter, cineoperatori e grafici. Ora è necessario aggiungere e riconoscere tutte le nuove figure legate al mondo del web. Ovvero web master, web designer, blogger, social media manager, montatori, opinionisti, saggisti, scrittori, divulgatori scientifici, artisti, etc. Figure diverse, ma tutte parimenti meritevoli di avere un posto in cui riconoscersi. E di avere accanto un sindacato moderno. Che includa, non escluda». In una parola, un sindacato nuovo.
Assumeranno la qualifica di soci fondatori quanti aderiranno alla Federazione Italiana Giornalismo, Editoria e Comunicazione nella fase costituente.