AgenPress. Bruno Astorre, senatore del Pd e segretario del Pd nel Lazio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Fino a qui tutto bene”, condotta dal direttore Gianluca Fabi su Radio Cusano Campus.
Sull’approvazione delle liste del PD
“Provo una profonda contrarietà nei confronti di questa legge elettorale che sostanzialmente demanda agli organi nazionali di partito la scelta dei candidati, anziché demandarla agli elettori. A merito del PD, c’è comunque che esiste un organo collegiale pubblico che decide. In tutti gli altri partiti non sentirete parlare di direzioni, c’è un uomo solo al comando che si mette lì e decide i suoi candidati. Il Pd è l’unico partito strutturato.
Naturalmente con questo tipo di legge i territori vengono esautorati. Io aborrisco il sistema dei nominati che viene dal 2005, da quando Berlusconi impose il Porcellum. Questo è uno dei motivi dell’astensionismo, perché l’elettore non sceglie il suo rappresentante anche se la forma è salvata con il Rosatellum perché il nome sulla scheda c’è scritto. Si sa chi vai a votare, ma non puoi scegliere.
L’importante è che gli elettori si possano scegliere i propri eletti oltre al proprio partito. Ieri c’è stato più coinvolgimento, più dibattito, più gentilezza da parte di Letta, non c’è stata la violenza fatta da Renzi nel 2016”.
Sull’inserimento nelle liste del PD di Crisanti.
“Tutta la politica sanitaria è stata fatta non da Crisanti, ma dal Cts. Se abbiamo candidato un virologo è per dire che noi siamo per le vaccinazioni, ma da quando siamo bambini”.