AgenPress. Giuseppe Conte, presidente del M5S, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Fino a qui tutto bene” condotta dal direttore Gianluca Fabi su Radio Cusano Campus.
Sulla campagna elettorale.
“I cittadini, dal nord al sud, sono molto preoccupati per il caro energia, per un’inflazione che ha toccato pesantemente anche i generi di prima necessità. Sullo sfondo inizia a diffondersi la consapevolezza che questo pianeta rischia di impoverirsi sempre di più e serve una grande visione e una grande sensibilità ambientale. Noi insistevamo da febbraio-marzo per misure che non sono state prese”.
Sulla rottura con Draghi.
“La nostra voglia di venire incontro al governo Draghi c’è stata fin dall’inizio, perché fin dall’inizio è stata una decisione sofferta. Responsabilmente il Movimento ha messo in votazione un consenso a Draghi, ma un consenso condizionato. Il vero tema è che si possono accettare dei compromessi in una formula di governo di così larghe intese, puoi anche concedere degli spazi, ad esempio la riforma Cartabia, lì si è sfiorata la crisi di governo finché il governo non ci ha ascoltato. L’altro punto è stato sulla politica estera, quando il governo non voleva confrontarsi con il Parlamento.
Abbiamo anche lì sfiorato una prova di forza incredibile. Ecco la disponibilità ad un compromesso sano noi l’abbiamo sempre avuto, quando abbiamo presentato i 9 punti era un compromesso che cercavamo, il problema è che non c’è stata neanche la volontà di discutere da parte di Draghi”.
Campagna elettorale senza alleanze.
“Il nostro è un percorso di coerenza costante con i nostri principi e i nostri valori. Anche in quest’ultima formula di governo abbiamo sempre avuto come bussola quello di continuare a seguire il programma riformatore per cui ci siamo impegnati con i cittadini. I vertici del Pd hanno dato una prova di grande cinismo che i loro elettori giudicheranno. Hanno deciso di buttare a mare tutta l’esperienza del Conte 2 per isolarsi con Di Maio e Tabacci. Ne prendiamo atto e andiamo orgogliosamente da soli davanti ai nostri elettori”.
Sul caro energia.
“Ci sono gli orfani di una formula di governo di un’agenda Draghi, a partire da Calenda, Renzi, il PD che vogliono nascondersi dietro l’agenda Draghi. Il metodo Draghi non prevede dialettica politica, si decideva nel chiuso dello staff di alcuni ministeri. E’ un metodo che non auspico per la salute della democrazia.
Noi riteniamo che la politica con la P maiuscola si riappropri dello spazio pubblico assolutamente necessario per fare scelte responsabili.
Sul caro energia siamo in grandissimo ritardo, le misure andavano adottate mesi fa. Serve la tassa sugli extra profitti. Ho chiesto al Mef di proporre la lista delle imprese che hanno versato e di quelle che hanno versato, in modo che il Paese sappia. E’ anche vero che quella norma è stata scritta male, tant’è che la stanno riscrivendo. Possiamo dire che anche il governo dei migliori può sbagliare a scrivere le norme”.
Quando fu chiamato per la prima volta a fare il premier. “Sia da studioso, sia da professionista, non mi sono mai nascosto le difficoltà che avrei potuto incontrare ad assumere questo incarico. Poi prevalsero le ragioni di poter sbloccare una situazione di stallo”.