AgenPress – Le ricadute della guerra russa in Ucraina “restano una minaccia per la sicurezza alimentare globale, in particolare se combinate con altri eventi meteorologici estremi causati dai cambiamenti climatici. La cooperazione internazionale è necessaria per mantenere i mercati agricoli aperti, affrontare i bisogni d’urgenza e rafforzare l’offerta”: è quanto si legge nelle Prospettive economiche intermedie dell’Ocse presentate oggi a Parigi. “I governi – sottolinea l’Ocse – devono garantire che gli obiettivi della sicurezza energetica e della mitigazione dei cambiamenti climatici siano allineati”.
La crescita dell’Italia frenerà dal 3,4% nel 2022 allo 0,4% nel 2023. Il dato dello 0,4% rappresenta un taglio di 0,8 punti rispetto alle precedenti stime italiane pubblicate dall’Ocse lo scorso giugno. Nell’Eurozona, si prosegue nel documento intitolato ”il prezzo della guerra”, il pil frenerà dal 3,1% del 2022 allo 0,3% del 2023 (-1,3 punti rispetto all’economic outlook dello scorso giugno).
“L’economia globale ha perso slancio quest’anno. Dopo essersi ripresa con forza dalla pandemia da COVID-10, un ritorno a una situazione economica più normale sembrava prospettarsi prima che la Russia provocasse una guerra di aggressione ingiustificabile e illegale contro l’Ucraina”, sottolinea l’Ocse aggiungendo che “gli effetti della guerra e il protrarsi dell’impatto del COVID-19 in alcune parti del mondo hanno intaccato e messo a dura prova la crescita, con ulteriori pressioni al rialzo sui prezzi, soprattutto energetici e alimentari. Il PIL globale ha ristagnato nel secondo trimestre del 2022 e la produzione è diminuita nelle economie del G20”.