AgenPress. La Russia ha «sospeso a tempo indeterminato» l’accordo siglato a luglio grazie a cui era stato aperto un «corridoio del grano».
Il motivo: gli attacchi a Sebastopoli, giudicati «terroristici» da Mosca. Il ministro degli Esteri ucraino accusa la Russia di aver cercato un «falso pretesto» per chiamarsi fuori dall’accordo.
L’accordo ha permesso finora di trasportare quasi otto milioni di tonnellate di cereali e altri prodotti alimentari in oltre 350 viaggi, scongiurando una grave crisi alimentare.
Se l’accordo salta davvero, il «rischio carestia» tornerà dunque ad affacciarsi, in particolare — precisa Coldiretti — per i 53 Paesi dove la popolazione spende almeno il 60% del proprio reddito per l’alimentazione. Ma l’emergenza non sarebbe priva di conseguenze per l’Italia, che «importa addirittura il 62% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti, il 35% del grano duro per la pasta e il 46% del mais di cui ha bisogno per l’alimentazione del bestiame».