AgenPress – “Leggetevi il regolamento, domani penso che sarà un tema che discuteremo. Comunque noi rispettiamo il regolamento e facciamo le cose con serietà e con i tempi necessari a fare le cose”.
Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, per le politiche di coesione e per il Pnrr, Raffaele Fitto interpellato sui termini per le modifiche al Pnrr, al termine della seduta della commissione Bilancio della Camera. “Faremo le cose rispettando i regolamenti”.
“Dal punto di vista metodologico penso che l’informativa in Parlamento sia stata rinviata per la coincidenza del dibattito e del voto prima al Senato e poi alla Camera di questo decreto. Io ho già dato da oltre 10 giorni la mia disponibilità, non c’è problema, la fisseremo immagino dopo questa settimana, con grande piacere”.
“Penso sia importante avere una discussione ancora più ampia quando presenteremo la nostra relazione semestrale nel prossimo mese sicuramente – ha aggiunto -, che sarà un’occasione per un quadro più ampio di tutta la situazione. Questo è l’approccio che abbiamo, che non è solo di grande rispetto per il Parlamento, ma che ha anche l’obiettivo di raggiungere dei risultati nel confronto parlamentare”.
“Come ho avuto modo di dire al Senato, l’ho detto anche qui oggi: nessuno di noi immagina di fare scaricabarile nei confronti dei precedenti governi. L’unica cosa di cui siamo abbastanza sicuri e che sarebbe inaccettabile per noi, è che ci sia qualcuno che possa pensare di fare lo scaricabarile su di noi. Dopo 5 mesi e mezzo sarebbe abbastanza curioso e singolare”.
Secondo fitto ci sono aspetti positivi. “Il primo è che abbiamo sviluppato un confronto costruttivo con Anci, Upi e Regioni, tanto che in Conferenza unificata è venuto un parere positivo al nostro decreto. Poi abbiamo proseguito il dibattito in commissione al Senato dove sono stati recepiti molti emendamenti anche delle opposizioni. E questo penso che sia un segnale molto positivo della disponibilità al dialogo e confronto vero del governo”.
“Poi ascolto molte critiche che non hanno attinenza con questo decreto in generale, altre che sono collegate a elementi che non corrispondono a quanto scritto nel decreto. Quando si parla di accentramento si dice una cosa inesatta. Quando si parla di scelte fatte per indebolire le strutture esistenti si dice il contrario di quello scritto nel decreto. Se si vuole discutere nel merito, benissimo, siamo più che disponibili a farlo”.