Alluvione Emilia Romagna. Pichetto, emergenza è andare avanti tutti d’accordo. E’ successo l’imponderabile

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AgenPress – “Sono in stretto contatto con Bonaccini, Vincenzo Colla e gli assessori. L’emergenza di questo momento è tutti d’accordo andare avanti per permettere alla gente di riprendere una vita normale”.

Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, intervenendo a a Mezz’ora in più, rispondendo a una domanda sulle polemiche nate intorno alla responsabilità o meno della Regione per la situazione in Emilia Romagna. “Manco mi è venuto in mente”.

“Un governo deve essere razionale e io cerco di essere il più razionale possibile. Sto vedendo i due estremi: c’è chi vorrebbe cementificare tutto e chi niente. – ha aggiunto rispondendo sul rapporto con gli ambientalisti e sulla posizione del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvivi – Chi vuole interventi ‘strong’ dappertutto e chi non li vuole in assoluto. Guardo al mio ministero: l’Italia dei ‘no’ non ci avrebbe dato il Tap, è chiaro che non si può essere l’Italia del ‘no’ ma nemmeno l’Italia dei tutti ‘sì’, con i piedi per terra bisogna trovare punti di equilibrio rispetto a una situazione in enorme cambiamento”.

“L’allarme c’è stato, c’è stata un’azione di prevenzione, le scuole sono state chiuse. Ma è successo l’imponderabile”.

Di fronte al cambiamento climatico in atto, “dobbiamo essere pronti per gli allarmi”, ha detto e anche i cittadini devono essere “più consapevoli”.

“Il cambiamento climatico c’è, ci porta ad una tropicalizzazione dei fenomeni naturali e ad una violenza maggiore. Il dovere che abbiamo tutti come governo e Parlamento è di organizzarci per attrezzare il Paese al cambiamento che sta vivendo, con il massimo della razionalità delle nostre azioni, e di capire cosa non funziona”.

L’obiettivo, ha spiegato, è “mettere assieme la mole di dati che abbiamo sparsi negli enti di controllo e nelle Regioni per fare una programmazione nazionale delle azioni importanti e di quelle piccole”. Gli stanziamenti ci sono e sono pluriennali, ha aggiunti il ministro insistendo sul fatto che “con il sistema delle Regioni bisogna individuare un elenco di grandi opere e avere dei meccanismo perché vengano attuati. Il sistema è eccessivamente farraginoso per raggiungere l’obiettivo di fare le opere”.

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