AgenPress. “Giuro che ti decapitiamo”, “Ti aspettiamo sotto casa tua”, “Molestiamo tuo figlio”, “Devi bruciare” sono alcune delle minacce di morte tra i tanti insulti che ho ricevuto negli ultimi giorni sui social network.
Provengono per la maggior parte da giovani ragazzi di origine straniera e probabilmente di seconda generazione. Due le cause scatenanti: le minacce del trapper di Babygang di qualche giorno fa e le mie posizioni sul velo islamico.
Ovviamente non mi faccio intimorire da queste minacce, ci sono ormai abituata e negli anni ne ho denunciate tante agli organi competenti: da tempo ne ricevo per i miei interventi sull’islamizzazione dell’Europa, sulle moschee abusive, sul velo, sulle donne sottomesse per motivi religiosi.
Questa volta si è aggiunto anche un odio nato dal sostegno di tanti giovani verso il “cattivo maestro” Babygang e le sue farneticanti accuse a me e Salvini. Non sono comunque metodi che possono mettermi paura: continuerò a dire chiaramente che il velo islamico non è simbolo di libertà ma di sottomissione, che le moschee abusive vanno chiuse, che l’islamizzazione in Europa è un pericolo, che anche nelle nostre periferie si stanno creando ghetti che, in prospettiva, possono diventare simili ad alcune aree di Francia e Belgio”.
Così in una nota Silvia Sardone, europarlamentare della Lega, consigliere comunale Lega a Milano, commissario provinciale Lega a Milano.