AgenPress. “Europa unita e femminismo: l’altro Dante”. E’ questo il titolo dell’intervista rilasciata al quotidiano Libero dal dantista Aldo Onorati a pochi giorni dagli 84 anni festeggiati dallo studioso lo scorso 11 agosto. L’intervista parte dall’ultimo saggio pubblicato dal dantista E se Dante intendeva altro? per i tipi dell’editrice Controluce.
Un’opera che qualcuno potrebbe accusare di revisionismo. Lettura che Onorati commenta così:“Studio Dante da almeno settant’anni. Lentamente mi sono accorto che il Poema Sacro è stato commentato spesso unidirezionalmente, e anche addomesticato. Quindi, la genesi della mia opera affonda le radici nel mio tenace dubbio sulle interpretazioni accolte senza riserva, quando i versi del poeta invece sono sibillini, oscuri, profetici, ambigui e richiedono studi profondi e comparativi non solo all’interno del Poema, ma in rapporto alla cultura e alla storia che ha animato Dante. Molte cose sono da rivedere a fondo”.
Particolarmente interessanti gli spunti che lo scrittore, dal 2005 ambasciatore della cultura dei Castelli Romani nel mondo, Europa unita, donne e omosessuali, secondo il metro utilizzato proprio da Dante. “Dante ha pensato all’Europa prima che all’Italia unita. Egli agogna la formazione dell’Impero, perché metta fine alle lotte intestine di ogni città-stato. Se si studia la sua opera in latino Monarchia, si comprende bene la funzione che il Poeta dà all’Impero: di unità fra gli stati, universalmente, così come la Chiesa ha funzione universale di salvezza. I canti VI e VII del Paradiso, quello della storia di Roma e quello della Croce, lo dichiarano senza ombra di dubbio. Dante ha precorso l’unità europea”.
Quanto alla questione femminile: “Il passo avanti che Dante ha fatto fare alla donna, può paragonarsi solo a quello di Cristo. Scegliendo Beatrice come sua Maestra dal Paradiso Terrestre all’incontro, nel Paradiso, con la Madonna, Dante ha risposto da par suo a san Paolo, il quale aveva ordinato alle donne di tacere, di non parlare, di non insegnare”. Onorati è tornato quindi anche sul tema degli omosessuali nella Commedia dantesca, tema dell’altro studio, pubblicato dalla Società Editrice Dante Alighieri: “Il Sommo Poeta guardava le azioni dell’uomo, non la sua vita sessuale. Nel XXVI del Purgatorio, proprio sotto al Paradiso Terrestre, incontriamo gli omosessuali, gli ermafroditi e i lussuriosi in genere, destinati, finito di scontare la pena, alle gioie del Paradiso. Dante va letto senza preconcetti, perché egli fu un rivoluzionario, tanto che nel 1328 le sue opere furono bruciate dai frati di Bologna, in piazza”.