AgenPress – “Meloni fa la bella addormentata nel bosco eppure è quasi un anno che è al governo. Ha un’idea? La tiri fuori”. L’esortazione è del leader di Italia viva Matteo Renzi, per il quale delegare la pratica del salario minimo al Cnel è “una presa in giro verso l’opposizione”, afferma alla Stampa.
“Sei al governo, non sei un centro studi. Hai una ministra che in teoria si occupa di lavoro. Se hai una idea, dilla”, aggiunge l’ex premier. “Il salario minimo lo puoi fare, per me sarebbe giusto a 10 euro, se abbassi le tasse alle imprese”.
Andrebbe chiuso il CNEL e riaperto il Parlamento per discutere di una proposta organica sul lavoro. Confermo il mio giudizio: la proposta a prima firma Giuseppe Conte sostenuta dal campo largo e dalla CGIL non mi convince per tante ragioni, a cominciare dal fatto che prevede uno stanziamento in legge di bilancio. Che è come dire: per fare il salario minimo, alzo le tasse.
La soluzione è abbassare le tasse alle imprese, per dare più soldi ai lavoratori. Lo abbiamo fatto con il JobsAct, con la decontribuzione, con l’abbattimento dell’IRAP costo del lavoro. Va fatto a maggior ragione adesso. E vanno garantiti stipendi più alti al ceto medio con soluzioni innovative come quelle della partecipazione degli utili. Mi fa ridere che tutti parlino di aumentare i salari e contestino disinteresse a chi come noi li ha aumentati davvero: ricordate gli 80€? Il punto è che aumentare i salari è possibile solo se si riducono le tasse. Altrimenti se per alzare i salari a qualcuno, aumenti le tasse agli altri non si va da nessuna parte. Facile, no?